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Progetto

Tribunale, fascicoli on line per le imprese

Grazie a una collaborazione tra il Palazzo di Giustizia e la Camera di Commercio, le aziende possono svolgere pratiche via web. Risparmiando fino a 200 milioni di euro all’anno

di Cristina CONTI

22 Gennaio 2014

È di 200 milioni di euro all’anno il risparmio che le imprese milanesi riescono ad avere grazie alle pratiche on line. E per sostenere questo strumento, nel capoluogo lombardo è partita una collaborazione tra Tribunale e Camera di Commercio, chiamata “Imprese e Giustizia”. Da fine dicembre, infatti, i fascicoli del Tribunale di Milano sono on line per le imprese, a partire dai settori lavoro, esecuzioni civili individuali e concorsuali, volontaria giurisdizione e contenzioso civile.

Supporto al processo civile, sviluppo telematico e digitalizzazione: questi gli aspetti principali del progetto, che prevede inoltre la crescita delle sinergie nei settori di comune interesse vicini alle imprese. Richieste trasmesse rapidamente, informazioni consultate in pochi secondi e a costo zero, documenti rilasciati senza attendere in lunghe file: sono tanti i vantaggi in termini di tempo e denaro «Si tratta di una collaborazione operativa che contribuisce in modo importante a rendere più veloce e trasparente la giustizia civile a vantaggio della competitività delle imprese», commenta Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano (per informazioni su questo servizio: www.impreseegiustizia.it; call center dedicato 06.64892298).

E l’incremento dell’attività on line è anche un volano per la responsabilità sociale. Milano è infatti il principale punto di riferimento del settore: secondo un’indagine della Camera di Commercio oltre 200 mila imprese (il 73%) lo praticano e la spesa per le iniziative responsabili ammonta a un miliardo all’anno. Tra gli investimenti più gettonati ci sono la tutela dei lavoratori (33%) e il rispetto per l’ambiente (29%). Mentre il codice etico è lo strumento più adottato per misurare questo impegno(49%), il 2%, invece, sceglie il bilancio sociale. «La responsabilità sociale è soprattutto uno stile e un atteggiamento personale che opera a tutti i livelli – aggiunge Sangalli -. Rispettare l’ambiente e i lavoratori significa diminuire costi e migliorare la produzione: è un bene che molti imprenditori oggi l’abbiano capito».

Un’azione importante, dunque, che però con la crisi si è ridotta del 34%.