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Cavaria con Premezzo

Testimonianza di fede, amicizia e solidarietà

Formazione cristiana e meditazione della Parola. Sul territorio l’impegno della Caritas

di Cristina CONTI

24 Gennaio 2016

Partecipazione vivace delle famiglie. E aiuto concreto per chi è in difficoltà. Sono tante le iniziative che si svolgono nella Comunità pastorale Maria Aiuto dei Cristiani a Cavaria con Premezzo (Varese). «La pastorale familiare in questi ultimi anni ha fatto un bel salto di qualità – spiega il responsabile della Comunità pastorale, don Claudio Lunardi -. Una trentina di famiglie s’incontrano a gruppi mensilmente, dando una forte testimonianza ai figli che vedono i propri genitori pregare e condividere la fede senza vergogna». Un’iniziativa che unisce le persone al di là della loro appartenenza parrocchiale, seguendo criteri di omogeneità delle coppie partecipanti. Insieme a qualche giovane, inoltre, le famiglie animano anche le diverse attività oratoriane.

Ben organizzata è anche la catechesi dell’iniziazione cristiana, con una partecipazione assidua. «La pastorale giovanile, invece, risente del contesto socio culturale contemporaneo di dispersione, disgregazione e disorientamento. Nonostante ciò quello che sembra attirare ancora i cuori è la relazione personale e l’accompagnamento nelle scelte della vita. Con i preadolescenti e adolescenti si riesce ancora a proporre e realizzare un percorso di catechesi costante e finalizzato. Con i giovanissimi e i giovani si cerca di intercettare l’interesse e i bisogni allargando l’esperienza di gruppo al Decanato e alla Diocesi», aggiunge don Lunardi.

E poi attenzione alla formazione cristiana e alla meditazione della Parola di Dio, con i Gruppi di ascolto del Vangelo: «Anche per questo servizio di evangelizzazione i laici si formano insieme con incontri comunitari e raggiungono poi, in diversi casi, famiglie non appartenenti alla propria parrocchia, sottolineando così l’aspetto missionario dell’annuncio della Parola». Trenta gruppi si ritrovano ogni mese con un buon numero di partecipanti guidati da una quarantina di animatori. Legami di amicizia e di solidarietà che aiutano soprattutto in un periodo di crisi economica. «Ci sono ancora parecchie ditte, oltre un centinaio, alcune di queste con più di 200 operai, ma i tempi non sono facili. I nostri paesi fino a qualche anno fa si raddoppiavano di giorno a causa del tanto lavoro che offrivano, soprattutto nel campo della produzione di bilance e affettatrici. Ora non è più così», precisa. Tante persone hanno perso il lavoro. E aumentano le richieste di aiuto alla Caritas per il pacco alimentare o per il pagamento delle bollette. Dall’apertura del Centro di ascolto nel 2011 sono state seguite oltre 110 famiglie, di cui il 50 per cento italiane e 26 con bambini al di sotto dei 10 anni.