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Arte

Seconda tappa: sulla via della croce

L’opera di Gaetano Previati “Gesù incontra la madre” sullo sfondo della seconda riflessione dell’itinerario catechetico quaresimale dell’Arcivescovo

2 Marzo 2012

Gesù incontra la madre è la quarta stazione della Via Crucis di Gaetano Previati eseguita nel 1888 per il cimitero di Castano Primo. Opera giovanile, conservata per diversi anni presso il Museo Diocesano, sarà prossimamente esposta nel Museo che la citta di Castano Primo dedica alla memoria dell’artista. È l’opera al centro della seconda tappa della Via Crucis del cardinale Scola.

L’affresco è uno spazio senza confini nel quale si consuma in attimi, fin troppo brevi, l’incontro tra la madre e il Figlio. Il cielo ne dilata ancor più l’orizzonte e abbandonato l’azzurro, comincia a farsi grigio e pesante e si prepara a tingersi, di lì a poche ore, di quelle «dense tenebre» capaci di ricoprire «tutta la terra». È uno spazio la cui unica prospettiva e la croce portata da Cristo ad indicare la via che proprio da questa rimane segnata: «Via Crucis». Il lungo legno traccia, dietro di sè, un cammino già fatto e già imbevuto di sangue innocente. Lo stesso legno indica, davanti a sè, la cima di quel monte, il Calvario, sul quale l’amore di un Dio per l’uomo sta per donarsi, senza riserve, «fino alla fine».

Su questo sentiero Cristo muove deciso il suo passo che neppure la croce pesante rende incerto e insicuro. Sullo stesso sentiero irrompe altrettanto sicura la madre decisa ad abbracciare quel Figlio. Loro soli. Di nuovo insieme, per pochi istanti, che si rivelano attimi di una rinnovata e intensa maternità celebrata, questa volta, nel dolore e nella sofferenza. Lo sguardo di Maria, aperto e profondo, è quello del cuore che dopo aver piu volte «conservato e meditato» ogni evento, qui, nel Figlio abbruttito dalla passione, riconosce il suo Signore e Salvatore. Le mani di Maria, serrate dall’inconsolabile dolore umano di donna e di madre che tutta la scuote e ne agita il manto, diventano anche gesto di adorazione e di contemplazione.

Passo, sguardo, gesto di Maria, ma anche della Chiesa chiamata sulla stessa via dolorosa ad accompagnare, riconoscere, contemplare il suo Redentore. E Gesù risponde volgendosi verso la madre e spingendo il capo il più vicino possibile a lei: socchiude gli occhi in un delicato, sereno e quasi tenero consenso e sembra suggerirle una segreta parola che non è di semplice consolazione, ma gia annuncio di vita. Un segreto profetico suggellato dal suo stesso gesto. Cristo, certo, porta la croce, che sembra farsi improvvisamente leggera, ma soprattutto, con la mano sinistra, la indica chiaramente a tutti come unico e vero strumento di salvezza: «Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà».

Tratto da Per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Via Crucis con l’Arcivescovo cardinale Angelo Scola (In Dialogo, 72 pagine, 2.80 euro).