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Il saluto

Scola: «Beatissimo Padre,
ci confermi nella fede»

Le parole di benvenuto che l’Arcivescovo ha rivolto a Benedetto XVI al suo arrivo in piazza Duomo

1 Giugno 2012

«Con commozione e con gioia in questa piazza, cuore pulsante della nostra città e dell’area metropolitana milanese, divenute ormai cosmopolite, La accogliamo oggi, Successore di Pietro giunto a confermare la nostra fede»: così l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, ha salutato Benedetto XVI al suo arrivo in Piazza Duomo.

«In questo tempo di grande travaglio, Milano è cambiata. È vero e naturale. È forse meglio dire che sta cercando il suo nuovo volto – ha rilevato il Cardinale -. Frammentazione, progettualità diverse e talora contrastanti, necessità di ripensare il mondo del lavoro e della finanza, di cui Milano resta in Italia la capitale, fame di educazione e di cultura, incontrano già risposta in non pochi “luoghi vivi”».

«Difatti – ha poi continuato l’Arcivescovo – si intravvedono i lineamenti della Milano del futuro. I cristiani stanno contribuendo a questa comune impresa. Sono a loro agio nella società plurale; non sono profeti di sventura, ma testimoni e quindi edificatori tenaci di vita buona. Consapevoli che la vera novità non è tanto l’inedito, quanto piuttosto l’innesto dell’antico nelle condizioni mutate dell’oggi».

A questo riguardo Scola ha citato la «straordinaria esperienza degli oratori: più di 400 mila bambini e ragazzi si apprestano a vivere l’appassionante esperienza dell’oratorio estivo» e «la capillare condivisione del bisogno materiale e spirituale, soprattutto degli ultimi, che può contare su migliaia, in senso letterale, di istituzioni ed iniziative di condivisione».

«Beatissimo Padre, la Sua scelta di cogliere l’occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie per compiere una vera e propria Visita Pastorale alla Diocesi di Milano è un dono che rende ogni fedele e ogni cittadino grato e responsabile – ha concluso il cardinale Scola -. Grazie, Beatissimo Padre, per la Sua presenza generosa e per l’insegnamento che attendiamo a cuore aperto. Ci confermi nella fede appassionandoci all’uomo».