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21 giugno

Santa Barbara a Metanopoli:
tra musica e architettura sacra

Nuova tappa del percorso promosso dal Coro Dalakopen nei mesi di Expo per conoscere alcuni dei più interessanti edifici sacri costruiti nel milanese nel secondo Novecento.

19 Giugno 2015

Domenica 21 giugno alle ore 15.30 quarta tappa dell’itinerario fra le chiese contemporanee nella Diocesi di Milano: l’appuntamento è alla chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire, del progettista Mario Bacciocchi, sita in Piazza Santa Barbara 5 a San Donato Milanese (Metanopoli), con la guida della professoressa Maria Antonietta Crippa e dell’architetto  Ferdinando Zanzottera.

Il Coro Dalakopen farà da colonna sonora all’evento e concluderà l’incontro con un concerto di musica sacra contemporanea eseguendo musiche dei compositori Duruflé, Dipiazza, Miskinis, Molfino, Messiaen, Tavener, Part, Nystedt.

L’associazione Coro Dalakopen, pur avendo come scopo principale la pratica del canto corale a cappella e la sua diffusione, non si occupa solo di musica ma, più in generale, di arte e di cultura. Proprio a partire da questo interesse non settoriale, e cogliendo l’opportunità di visibilità a livello internazionale offerta da Expo 2015, l’associazione Coro Dalakopen si è fatta promotrice di un progetto, denominato “CHIESE CONTEMPORANEE: UN ITINERARIO DI ARTE E ARCHITETTURA A MILANO”, che sta realizzando insieme al Vicariato alla Cultura della Diocesi di Milano, al Museo del Duomo e ad Éupolis Lombardia.

Si tratta di un progetto ambizioso: la costruzione di un itinerario turistico-culturale per la valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico costituito dalle chiese che sono state costruite in Lombardia, e in particolare nella Diocesi di Milano, dall’inizio del secolo scorso (soprattutto dagli anni’50 del ‘900) fino ad oggi.
Tra le tante opere architettoniche di Milano e della Lombardia degne di rilievo si possono senz’altro annoverare le chiese moderne e contemporanee, frutto dell’ingegno di grandi architetti. 
L’edificazione di nuove chiese nel corso del Novecento ha costituito in più occasioni, per le comunità diocesane, la possibilità di esprimersi e di rinnovarsi. Ciò è avvenuto, in Lombardia, principalmente nel corso di quattro stagioni, caratterizzate dalla committenza di quattro grandi cardinali: il Beato Card. Andrea Ferrari, il Beato Card. Ildefonso Schuster, il Beato Card. G. Battista Montini e il Card. Carlo Maria Martini.

Fra i quattro periodi sopra ricordati, quello ispirato alla sensibilità umana e spirituale a noi culturalmente più vicina è stata l’epoca in cui l’allora Arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, intorno alla metà degli anni Cinquanta, si rivolse all’avanguardia architettonica italiana per dotare di nuove chiese i grandi quartieri periferici della metropoli, sorti a seguito della rapida e imponente crescita industriale.

“Vogliamo presentare un’architettura libera nell’ispirazione moderna -scriveva nel 1961 il futuro papa Paolo VI -, ma contenuta in una sana democrazia edilizia: non è tempo di fare monumenti, mosaici, decorazioni costose. È tempo di salvare con costruzione semplice la fede del nostro popolo”.

La sfida fu raccolta da architetti come Gio Ponti, Figini, Pollini, Mangiarotti, Morassutti, De Carli e da artisti come Andrea Cascella, Fontana, Tomea, Gentilini e tanti altri.
Nei decenni successivi altri architetti hanno potuto dar corpo alle proprie visioni nella progettazione e realizzazione di edifici religiosi, come Gregotti, Castiglioni, Botta, Isola, Gardella, Canella, in un percorso che arriva fino al primo decennio degli anni Duemila, e continua tuttora.
Queste stagioni, ricche di slanci ideali, progresso economico, esigenze sociali e pastorali, aperture culturali, progetti e realizzazioni artistiche, hanno prodotto un patrimonio di grande valore, che annovera centinaia di chiese, molte delle quali pregevoli sotto il profilo architettonico e impreziosite spesso dalla presenza al loro interno di autentici gioielli di arte contemporanea.

Si tratta di opere a volte sorprendenti e amate, altre volte incomprese, in genere poco note al grande pubblico, se non addirittura dimenticate: da qui il desiderio del Coro Dalakopen di farle conoscere e valorizzarle e quindi l’idea di dar vita a questo itinerario, che comprende attualmente cinquanta chiese, scelte in base a criteri diversi (di tipo estetico, di rappresentatività storica, di importanza teologico-liturgica o pastorale, etc.), ma è pensato in modo da poter essere, nel corso degli anni, ampliato.

È stato ideato e verrà realizzato anche un progetto destinato a promuovere l’itinerario: nel periodo di Expo 2015, in 9 delle 50 chiese si svolgerà un evento di “lancio” strutturato sulla base di un preciso format, che vedrà il Coro Dalakopen recitare un ruolo da protagonista: il pubblico che interverrà a questi eventi (che si svolgeranno la domenica pomeriggio) sarà accolto da un’introduzione musicale del coro, cui seguirà una presentazione della chiesa sotto il profilo architettonico ed artistico tenuta da un esperto; il coro eseguirà poi alcuni brani sacri di autori contemporanei; il tutto sarà concluso da una visita guidata della chiesa.

La scelta di accostare l’illustrazione delle caratteristiche architettoniche e liturgiche della chiesa ad un programma musicale è suggerita dall’opportunità di immergere il pubblico che parteciperà alla promozione dell’itinerario culturale in un’atmosfera che consenta un’esperienza profonda e integrata di narrazione e sonorità contemporanee.