Eccoci di nuovo a settembre, pronti a ripartire! L’avvio di quest’anno sarà forse più facile, sostenuti dalla memoria dei giorni dell’Incontro mondiale delle famiglie, dall’affetto e dalla forza delle parole del Papa, dall’esperienza che la famiglia è ancora un valore vivo e appassionante per molti nella nostra società…
Dall’Incontro mondiale all’‘anno della fede’ il passaggio sarà quindi facile e spontaneo: per renderlo più ricco e a misura di famiglia, abbiamo pensato di ispirare tutti i nostri eventi diocesani al vivere la fede nella vita quotidiana, così anche il nuovo sussidio per gruppi famigliari.
Eccoci allora a rinnovare il nostro impegno, ciascuno per quanto può e forse, come sempre, anche un poco di più… nei percorsi di preparazione al matrimonio, nella cura delle giovani coppie, nell’animazione dei gruppi familiari, nella vicinanza ai separati e alle famiglie in difficoltà, nell’associazionismo familiare e, certo, anzitutto nelle nostre famiglie!
Sì perché se il grande evento è lì a confermarci che siamo parte di un disegno più grande che ci incoraggia e sorregge, la vera partita si gioca nel cuore e nell’intimo delle nostre famiglie, nella quotidianità paziente e minuziosa, nell’alternarsi dei momenti di consolazione e desolazione che sono parte della vita e che siamo chiamati a governare con fiducia e speranza, per la nostra famiglia, certo, ma con un occhio anche alle altre famiglie che in qualità di operatori di pastorale familiare ci sono un po’ affidate.
E perché le parole del Papa ci accompagnino nella nostra azione le ritroverete nell’introduzione alle varie sezioni di questo opuscolo.
La pastorale è anzitutto un ‘lavoro di cura e di relazione’, richiede stile, quello di Gesù che diventa anche il nostro se sostiamo con Lui nei momenti di preghiera e di silenzio che sapremo ritagliarci, come singoli e come coppia, nel corso dell’anno. Qui vi ricordiamo alcuni tratti che ci sembrano irrinunciabili.
• Il nostro sia uno stile caldo, generoso, accogliente, positivo, speranzoso, che vuole bene e vuole anzitutto il bene, sempre e comunque, a costo di ‘perderci’… un po’ di tempo, di energie, di denaro, voce, faccia… un passo indietro talvolta fa fare grandi progressi!
• Riconosciamo il bene, apprezziamo chi lo fa. Un complimento dà più forza e vita di una critica…
• Non desistiamo mai troppo facilmente, insistiamo la giusta misura, come la sapienza ci suggerisce, consultiamoci con altri, in coppia e con i sacerdoti, su quali siano i passi opportuni da fare;
• Coltiviamo relazioni buone, diamo concretezza alla comunicazione con una telefonata in più, una mail personale, uno sguardo di affetto, un gesto di perdono e riconciliazione;
• Curiamo la nostra relazione di coppia e, voi sacerdoti quella con la vostra comunità: sia sempre più una relazione affettuosa, dinamica, rinnovata e pronta a nuovi inizi…
• Facciamo attenzione ai lontani, quelli che si presentano nei percorsi di preparazione al matrimonio, quelli che incontriamo in occasione della iniziazione cristiana, del catechismo…
• Rimaniamo aperti e collaborativi con tutti gli ambiti della pastorale (giovanile, catechesi, iniziazione…) che sono operativi sul nostro territorio, con Movimenti e Associazioni che si occupano della famiglia nonché con i Consultori, risorsa preziosa nella nostra Diocesi.
• Siamo pronti a lasciare spazio ad altri, a incoraggiare chi si fa avanti magari timidamente. Non diciamo mai ‘no’ a chi ha voglia di fare, magari chi si è avvicinato alla parrocchia in occasione dell’IMF un piccolo impegno è disposto a prenderlo!
• Curiamo la nostra formazione e l’aggiornamento, non lasciamoci prendere dal ‘so già tutto’, a ben guardare sotto il sole ci sono sempre tante cose nuove da capire…
• Prendiamoci gli incarichi che sentiamo giusti e alla nostra portata, un’adeguata dose di nostri impegni fa bene anche ai figli.
• Voi sacerdoti adoperatevi per convincere i vostri confratelli a lasciare spazio ai laici perché possano organizzare, pensare, promuovere le iniziative e convinceteli anche che non è poi sempre vero che «se dai spazio ai laici poi si attaccano al pezzo e non riesci più a schiodarli», oppure che «non sono preparati». Certamente i laici vanno sostenuti e incoraggiati a intraprendere ogni possibile iniziativa di formazione.
• Voi coppie curate la vostra relazione, affidatela al Signore nella preghiera e radicatela in Lui; confidate nelle vostre capacità e possibilità, fatevi avanti, ce la potete fare grazie alla forza del vostro sacramento, all’impegno e alla perseveranza in una tensione costante alla formazione.
• E infine… prendetevi il tempo per consultare anche il nostro sito (www.chiesadimilano.it/famiglia), è un buon modo per essere aggiornati su quanto sta accadendo in Diocesi. Contattate senza esitazione il nostro ufficio per consigliarci, criticarci… redarguire, siamo qui per migliorare e far tesoro della vostra esperienza sul campo.
Un saluto affettuoso, fraterno, energico e con un pizzico di ironia…sì perché l’ironia, quella bella e sana ha una forza vitale sorprendente.
Francesca Dossi e Alfonso Colzani