La carità è anzitutto uno stile di vita individuale e comunitario. E il suo banco di prova, in questo momento storico, sono i profughi che arrivano in Europa e nel nostro Paese. Per questa ragione Caritas Ambrosiana – chiamata per statuto a promuovere la solidarietà e impegnata dalla scorsa estate nella realizzazione di un piano di accoglienza diffusa nelle parrocchie della Diocesi destinato ai richiedenti asilo – ha scelto di intitolare “Sconfinati – Porte Aperte”, l’annuale incontro con i responsabili delle Caritas decanali, gli operatori e volontari. Sono 72 le Caritas decanali che coordinano 850 Caritas parrocchiali. Il convegno si svolgerà sabato 10 e domenica 11 settembre a Seveso negli spazi del Centro Pastorale Ambrosiano (via San Carlo 2): sono attese circa 300 persone.
Il programma dei lavori prevede la mattina di sabato gli interventi di monsignor Luca Bressan (vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale e presidente di Caritas Ambrosiana), di don Giuseppe Como (docente di Teologia spirituale al Seminario di Venegono Inferiore) e del professor Riccardo Redaelli (direttore del Centro ricerche sul sistema Sud e Mediterraneo Allargato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore).
Nel pomeriggio ci sarà spazio per le testimonianze degli operatori di Caritas Ambrosiana che hanno viaggiato lungo la rotta balcanica e per i lavori di gruppo sui temi dell’ospitalità diffusa, dei progetti del territorio, della comunicazione, alla luce di alcune buone prassi sperimentate dalle comunità diocesane. Chiuderà la prima giornata la celebrazione dei vespri presieduta dal vicedirettore di Caritas Ambrosiana, don Massimiliano Sabbadini.
Domenica mattina, ultima tappa della due-giorni di riflessione, interverranno Silvia Sinibaldi, direttrice aiuti umanitari di Caritas Europa e, per le conclusioni, il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti.