Share

Dall’1 marzo

Patronati Acli, cambiare per rimanere se stessi

Parte una grande operazione di rilancio attraverso soluzioni innovative, che giustificano il piccolo contributo richiesto ai cittadini solo per alcuni servizi (e dovuto ai tagli governativi)

28 Febbraio 2017
5.0.2

In questi anni il Fondo Patronati ha subito tagli per 50 milioni di euro e ha pagato il dovuto ai Patronati con oltre 1.000 giorni di ritardo. Con 50 milioni di euro di tagli all’anno che testimoniano la chiara volontà politica di eliminare questi servizi sociali di pubblica utilità e lasciare il cittadino da solo, le Acli sono state costrette a chiedere ai cittadini un piccolo contributo 

In questo ultimo anno il Patronato Acli ha ottenuto 2.287.012 prestazioni sociali, ha offerto 404.911 consulenze personalizzate su estratti contributivi e pensioni, e ha ottenuto 262.013 prestazioni socio-assistenziali in materia di invalidità civile. In particolare il Patronato Acli di Milano, Monza e Brianza ha prodotto più del 10% delle pratiche nazionali e si è confermato il primo Patronato della Città Metropolitana, scelto da un terzo dei cittadini che si rivolgono ad un Patronato. «Per continuare a garantire questi numeri, la capillarità e l’alto valore sociale del lavoro del Patronato Acli è stato necessario pensare a soluzioni innovative», spiega il presidente delle Acli Milanesi Paolo Petracca.

«Il contributo che chiediamo non è il costo del servizio – sottolinea Petracca -, ma una partecipazione ai costi che ci permetterà di non lasciare il cittadino da solo di fronte alla burocrazia e soprattutto non è un costo nascosto, come può esserlo la trattenuta sindacale sulla busta paga o sulla pensione: è un contributo stabilito dalla legge, attraverso una convenzione con il Ministero del Lavoro».

Dal 1° marzo 2017, dunque, le Acli chiederanno ai cittadini che si rivolgono al Patronato Acli – solo per alcuni servizi (circa il 30%) per cui lo Stato non riconosce remunerazione – un piccolo contributo. Il resto e soprattutto i servizi che riguardano le pensioni di vecchiaia e anzianità rimarranno gratuiti.

Dal 1° marzo inoltre le Acli per venire ancora più incontro alle esigenze di efficienza, offriranno a tutti la possibilità di fissare un appuntamento, uno spazio di relazione esclusiva tra Patronato e cittadino.

Il Patronato Acli di Milano è presente nell’area Metropolitana con 22 sedi zonali e 60 operatori e oltre 70 punti di raccolta pratiche, grazie all’aiuto di 300 volontari.