Nel Decanato di Besozzo (Varese) sono tanti i luoghi che favoriscono la preghiera. «Nel nostro territorio ci sono molte bellezze che meritano di essere ricordate e che non mancheremo di far presente al Cardinale durante la sua visita», spiega don Sergio Vegetti, responsabile della Comunità pastorale «San Nicone Besozzi» di Besozzo (Va).
Cappelle, eremi e chiese che ospitano i fedeli della Diocesi e non solo, per esercizi spirituali, ritiri di preghiera o solo per un po’ di raccoglimento lontano dalla frenesia e dal rumore che troppo spesso caratterizza la vita in città. Dal monastero di Santa Caterina del Sasso al santuario di San Nicone Eremita, patrono della Comunità, passando per la Casa di Vernello, dove vivono suore anziane missionarie, testimoni di una vita dedicata all’evangelizzazione. E ancora la Casa «Gesù Bambino» a Cerro sul Lago Maggiore, il Centro europeo di spiritualità giovanile «Comunità Santo Spirito» di Laveno Mombello e la Casa di spiritualità «Domus Nettuno». «Il monastero di Santa Caterina del Sasso è molto caratteristico perché abbarbicato sulla roccia e ben visibile anche dal Lago», aggiunge don Vegetti. La tradizione vuole che sia stato fondato da Alberto Besozzi, ricco mercante locale, che, scampato a un nubifragio durante la traversata del Lago, decise di ritirarsi su questo tratto di costa a condurre una vita da eremita. La cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto che fece edificare è ancora ben visibile all’interno della chiesa attuale.
Nel santuario di San Nicone, invece, sono conservate le spoglie del venerato eremita, morto verso il 1150. San Carlo Borromeo, che aveva ordinato una generale ristrutturazione delle chiese del territorio, aveva chiesto che qui si rinforzasse il culto del Beato Nicone, protettore contro le epidemie del bestiame.
Non solo raccoglimento ma anche scuole e istituti impegnati attivamente nella formazione. Nel Decanato di Besozzo non mancano nemmeno luoghi in cui la Chiesa si è impegnata per l’educazione scolastica. Centri gestiti soprattutto da suore che hanno come obiettivo quello di aiutare i ragazzi a crescere e confrontarsi con i problemi di ogni giorno. Tra questi, per esempio, il «Roseto», che dal secolo scorso a oggi è attivo per la formazione dei ragazzi che vivono in questo territorio e considerato un fiore all’occhiello in questo campo.
Ci sono poi la scuola elementare delle suore del Sacro Cuore e diverse scuole materne in cui hanno lavorato anche altre congregazioni. «La presenza di comunità religiose femminili è molto importante nel nostro Decanato. In tutto qui ci sono 233 suore nelle diverse Case del territorio. Una risorsa per la preghiera e perché accompagnano con il loro sentire spirituale e la loro orazione i problemi che la Chiesa vive oggi», aggiunge don Vegetti. Cinque Case, infine, ospitano suore ormai anziane.