«Abbattere i bastioni che ci separano ancora dai mondi dell’umana esistenza». Da settembre, e per tutto il prossimo anno pastorale, andare nei luoghi di vita delle persone e lì portare il Vangelo. Il cardinale Angelo Scola annuncia così l’intenzione di avviare una serie di iniziative a Milano e nelle altre Zone della diocesi, con una immagine forte, che ricorda le fortificazioni della città in difesa e che chiede con forza di superarle. Iniziative che vogliono essere concreta espressione di quella Chiesa, che, come dice Papa Francesco, «esce da se stessa», altrimenti «diviene autoreferenziale e poi si ammala».
Nell’anticipazione data oggi in Duomo durante l’omelia della Messa crismale (in allegato nel box a sinistra), davanti a mille sacerdoti ambrosiani concelebranti, l’Arcivescovo precisa che «non sarà né una Visita pastorale, né una Missione al popolo nel senso classico del termine». E chiede, appunto, di «uscire»: «Come parrocchie, comunità pastorali, associazioni e movimenti intendiamo andare insieme incontro agli uomini e alle donne di oggi negli ambienti della loro vita quotidiana: famiglie, scuole, università, lavoro in tutte le sue forme, luoghi di sofferenza e di emarginazione, in sintesi la società civile nelle sue diversificate manifestazioni».
Per farlo, secondo l’Arcivescovo, c’è solo un modo: «Annunciare Gesù Cristo come l’evangelo dell’umano: questo sarà lo scopo di questa azione ecclesiale. Dio ha scelto per questo di “aver bisogno degli uomini”, cioè di noi. E noi, sono certo, non ci sottrarremo. La misericordia di Dio, personificata in Gesù Cristo “passo”, morto e risorto, accende in noi una speranza affidabile che vogliamo umilmente comunicare al nostro fratello uomo più che mai in ricerca in questo tempo post-moderno».
Scola ha inoltre annunciato un nuovo appuntamento per il 28 maggio prossimo, quando verrà comunicato l’esito della verifica dei “cantieri” in cui la Diocesi è impegnata dal 2007 (riforma liturgica, iniziazione cristiana, pastorale giovanile, Comunità pastorali e introduzione dei sacerdoti novelli nel ministero pastorale), richiamata nella Lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino: «Insieme al Consiglio Episcopale milanese, ho deciso di convocare, qui in Duomo, per la mattina del giorno 28 maggio prossimo, tutto il clero diocesano, per comunicare l’esito di questa verifica che, a diverso titolo, ha coinvolto presiteri, diaconi, consacrati e fedeli laici. Segnate fin da ora questa data impegnandovi a essere presenti di persona».
L’Arcivescovo ha poi ricordato l’ormai imminente pellegrinaggio diocesano a Roma (1-3 aprile), che vedrà la partecipazione di ben diecimila fedeli ambrosiani, laici e sacerdoti: «Sarà un’occasione privilegiata per essere confermati nella fede dal Successore di Pietro e per mostrargli tutto il nostro affetto, la nostra vicinanza e l’impegno di sequela. A esso – ha continuato – ci prepara il Santo Triduo pasquale, carico di gratitudine e di gioia per i 118 catecumeni adulti di 27 nazionalità che, durante la veglia pasquale, riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Alla traditio del simbolo hanno fatto loro corona, sabato scorso, migliaia di giovani cui si sono aggiunti domenica altre migliaia di adolescenti, così come migliaia di ragazzi di terza media daranno vita al Pellegrinaggio diocesano a Roma. Non vuol esserci ombra alcuna di trionfalismo nel richiamare questi dati, piuttosto l’umile e decisa consapevolezza che la nostra azione pastorale, carissimi sacerdoti, è benedetta dallo Spirito del Risorto. E lo è perché il nostro cuore e il nostro impegno si dilatino a tutti i giovani, battezzati e non, che vivono nelle terre di Ambrogio».
Infine Scola – che ha rivolto un pensiero ai sacerdoti malati e a quelli «passati all’altra riva», e un saluto caloroso ai fidei donum che hanno potuto seguire la celebrazione in streaming su www.chiesadimilano.it – ha invitato alla comunione fraterna: «Siamo un presbiterio costituito per il bene dei fratelli! Ogni volta che cadiamo nella tentazione di prescindere da questa forma comunionale della vita cristiana – ha detto Scola -, della missione e in particolare del ministero, volenti o nolenti, ci allontaniamo dalla chiamata del Signore. Riconosciamo con umiltà e richiesta di perdono, in questa Eucaristia che ogni anno ci vede riuniti particolarmente numerosi, quanto gravi sono le ferite inferte alla comunione del popolo di Dio e in modo particolare al presbiterio. È la fragilità della comunione che indebolisce la missione».
Durante la celebrazione sono stati benedetti gli Oli santi del Crisma, dei Catecumeni e degli Infermi, che saranno poi distribuiti a tutte le parrocchie ambrosiane. Al termine, salutando tutti i sacerdoti presenti in Duomo, l’Arcivescovo ha chiesto di portare il suo augurio ai fedeli nelle parrocchie, con un pensiero particolare ai bambini, agli anziani, agli ammalati, ai carcerati.