Una ricca simbologia, com’è nella millenaria tradizione della Chiesa cattolica, ha ornato la veste di papa Benedetto XVI in occasione della santa messa celebrata domenica 3 giugno a Bresso, a conclusione del VII Incontro mondiale delle famiglie, alla presenza di un milione di fedeli.
Il Sommo Pontefice, infatti, ha indossato una preziosa casula (o pianeta, che è la veste propria di colui che celebra la santa messa) appositamente realizzata per questo evento. Interamente ricamata a mano, la casula di Benedetto XVI presentava un manto chiaro in pura seta e galloni scarlatti ricamati con filo oro zecchino e parti in seta.
I due stoloni
I due stoloni che ornano il manto presentano una configurazione a croce. Quello sul davanti, nella parte centrale, mostrava un cuore formato da tre fiamme, trafitto dalla luce e radiante luce, fiume della grazia che si raccoglie attorno alla Sacra Famiglia a formare un candelabro a più fiamme, così che Giuseppe apre le braccia in un gesto di protezione, Maria le alza per l’intercessione, il Figlio le distende per l’offerta sacrificale.
Nello stolone dietro, invece, appare in basso lo stemma del Santo Padre inquadrato nel contorno del Duomo di Milano, dove spicca nella parte alta il segno di Maria coronata con dodici stelle, secondo la visione dell’Apocalisse. Al centro, impostata su tre fuochi tracciati su un triangolo, la colomba dello Spirito santosi distende nel fluire del tempo indicato dai tre astri: luna, sole e stella ad otto punte (tempo della pienezza, escatologico).
Il tutto a descrive le tre attività dell’uomo: il riposo , il lavoro e la festa, che rappresentano i tre temi che hanno guidato il VII Incontro mondiale delle famiglie. I tre colori primari – blu, rosso e giallo – suggeriscono la stretta correlazione e la complementarietà di quelle che possono rappresentare le tre fasi dell’esistenza umana: il seme germoglia all’ombra della croce; la spiga matura al Sole della giustizia e delle opere buone, dandosi come frutto per essere macinato, essendo insieme il prodotto della terra e del lavoro dell’uomo.
Il manto
Sulle braccia della veste, a destra, sono ricamate due catene con anelli a forma di cuore, saldati sulla croce di Cristo (braccio destro) nel cui centro vi è il simbolo del vincolo trinitario. A significare che i cristiani sono redenti e insieme «sottoposti al giudizio della croce», come anche al giudizio del Magistero di Pietro (braccio sinistro), rappresentato dalle chiavi.
All’interno, cinque rose, quattro dorate sulle estremità delle braccia e una rossa in corrispondenza del cuore, indicano le cinque piaghe di Cristo. Il manto dorato della veste rappresenta la gloria di cui è rivestita la Chiesa che è continuamente purificata dal sangue dell’Agnello e dei suoi martiri. Questo è il significato e la scelta dell’abbinamento dell’oro con il colore rosso delle parti preziose, che sono gli stessi colori dello stemma di Papa Benedetto XVI.
La mitria
La mitria preziosa evidenzia la costruzione geometrica del triangolo inscritto in una circonferenza, ripetendo all’interno e all’esterno lo stesso principio compositivo. Sulla fronte tre pietre preziose, squadrate, nei tre colori primari: ametista per il rosso, topazio per il giallo e acquamarina per l’azzurro, si ripete la disposizione delle tre pietre a forma circolare sui tre cerchi esterni. Sul retro, nel fuoco compositivo, la croce con al centro il cuore fiammeggiante della carità di Cristo, si dispongono 12 pietre acquamarine incastonate che fanno corona alle iniziali del Nome di Gesù: Jesus Hominum Salvatorem. Tre rubini sintetici sui tre cerchi esterni associano attraverso il cromatismo simbolico gli elementi dell’Acqua e del Sangue che costituiscono la Chiesa come il sacramento vivo e operante, innestata nel cuore stesso della Santissima Trinità.