Un applauso caloroso e spontaneo di circa cinquecento 18/19enni ha salutato l’intervento del cardinale Angelo Scola che oggi pomeriggio ha concluso il momento di preghiera in Sant’Ambrogio. Un Arcivescovo molto divertito dai colori dei ragazzi – «belli, nuovi, creativi, inediti» – e che ha ricevuto dalle mani di ciascuno di loro la Regola di vita: una lettera personale nella quale sono sintetizzati i motivi della propria fede e si assumono alcuni impegni per la preghiera, la formazione personale e il servizio alla comunità cristiana e ai poveri.
Durante la celebrazione i 18/19enni ambrosiani – in rappresentanza dei circa 200 gruppi attivi in tanti oratori della Diocesi – hanno ascoltato la meditazione guidata da don Carlo Confalonieri e, al termine, il saluto augurale del cardinale Scola.
L’Arcivescovo ha fatto un esplicito riferimento ai «mille colori» dei presenti: dai braccialetti ai piercing, alle unghie delle ragazze. «I vostri colori e i vostri sorrisi mi danno l’idea della vostra voglia di vivere. Una spinta fondamentale alla vita, una cosa splendida. Anche se voi siete maestri del “virtuale”, non chiedete una felicità virtuale, ma una gioia vera». E dato che, a 18 anni, la voglia di vivere «è anche voglia di amare e di essere amati», quello che vi auguro – ha sottolineato Scola – è «un amore gratuito, radicale e fedele».
Tuttavia, «niente si raggiunge con il clic del computer»: occorre imparare a percorrere «la strada della vita», per sapere quale direzione prendere e perché. Richiamando il brano del Vangelo di Giovanni letto durante la celebrazione, nel quale gli apostoli fanno riferimento alla dimora di Gesù, il Cardinale ha ribadito che «non può esserci guida migliore del Vangelo». Per vivere e amare, la via maestra «è la sequela di Cristo, andare là dove dimora Gesù».
Stasera, alle 20.45, in Duomo, l’Arcivescovo incontrerà i giovani per la Redditio Symboli. Attesi circa 6000 giovani, per i quali la celebrazione segna l’inizio del percorso “Varcare la soglia”, che li accompagnerà nell’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI.