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Milano

«La Pasqua ci chiede di trasformare
la prova in occasione di crescita»

Dopo aver presieduto in Duomo il Pontificale di Pasqua, il cardinale Scola si è recato a “La Grangia di Monluè” per far visita e dialogare con i 23 ospiti richiedenti asilo politico

31 Marzo 2013

«Dono della Pasqua è la Pace. E specialmente voi ne sperimentate il bisogno». Con queste parole l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha voluto salutare i 23 ospiti della "Grangia di Monluè” incontrati all’ora di pranzo del giorno di Pasqua, dopo la Messa che ha presieduto in Duomo alle 11.
Nella comunità di prima accoglienza presieduta da don Marco Bove, condotta quotidianamente dalle Suore di Maria Bambina e da tanti volontari delle parrocchie vicine, sono ospiti 23 uomini richiedenti asilo politico, provenienti da diverse Nazioni.
In attesa che venga riconosciuto il loro status di rifugiati, sono impegnati nello studio della lingua italiana e nella ricerca di un lavoro.
«Tante sono le situazioni di guerra nel mondo, oggi. Anche nei Paesi da cui provenite, in cui ancora ci sono i vostri cari. Ma la Pasqua ci chiede di trasformare la prova in occasione di crescita. viviamo questo passaggio – ha raccomandato l’Arcivescovo ai profughi -. Siete arrivati qui da tante parti del mondo, vivete bene le relazioni tra di voi, imparate la nostra lingua, non sprecate il tempo, leggete».
L’Arcivescovo ha poi accompagnato l’invito con un contributo per l’acquisto di libri e materiali per lo studio.
Gli ospiti si sono presentati al cardinale Scola raccontando brevemente la propria provenienza, la storia personale, i desideri.
Storia, desideri, attese presentate poi dall’Arcivescovo a Dio nella preghiera: «Siamo di diverse religioni, ci rivolgiamo a Dio insieme in silenzio, affidandoci a Lui».
Dopo la benedizione Pasquale, il cardinale Scola ha visitato l’antico monastero degli Umiliati e gli spazi che don Marco Bove, parroco di san Lorenzo e san Nicolao in Monlué, intende recuperare come luoghi per la preghiera e l’accoglienza.