Sono attesi con impazienza e quando arrivano in corsia l’aria si riempie di allegria e buonumore. Con uno scherzo, un gioco, una magia aiutano i bambini ricoverati nei reparti pediatrici dei nostri ospedali a evadere dalla tristezza e dalla paura, accompagnando loro e i genitori in questa difficile esperienza. Sono i clown di Dottor Sorriso Onlus, la prima fondazione ad aver portato la clown terapia in Italia, ormai vent’anni fa, che oggi regala il sorriso a 20 mila bambini ogni anno.
Fino al 4 ottobre, grazie alla campagna “La magia di un sorriso”, con un sms al 45507 si può contribuire a garantire la presenza, una volta a settimana, per un intero anno, di due clown professionisti in 6 reparti pediatrici a lunga degenza e in 3 istituti di riabilitazione che ospitano bambini affetti da gravi disabilità intellettive e motorie.
Con i fondi raccolti i Dottor Sorriso, artisti professionisti specificatamente formati per lavorare in ambito ospedaliero pediatrico, potranno continuare la loro attività nei reparti pediatrici del Policlinico di Modena, del Policlinico Federico II di Napoli, dell’Ospedale Niguarda “Ca’ Granda” di Milano, dell’Ospedale “Sant’Anna” di Como, dell’Ospedale Policlinico “Giovanni XIII” di Bari, dell’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma e negli istituti di riabilitazione “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone, “Eugenio Medea” – Associazione “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini, “S. Maria Nascente” – Fondazione “Don Gnocchi” di Milano.
Per il secondo anno di fila, la campagna con SMS solidale di Dottor Sorriso Onlus può contare sul sostegno della danzatrice e presentatrice Rossella Brescia. Una testimonial d’eccezione, che oltre a prestare la sua immagine per l’iniziativa, si è fin da subito mostrata molto partecipe, visitando insieme ai clown i piccoli pazienti e impegnandosi in prima persona a diffondere il messaggio della Fondazione.
La degenza in ospedale per i più piccoli rappresenta un momento delicato. Lontani da casa, dai giochi e dagli affetti, i bambini affrontano un vero e proprio trauma che genera un senso di disagio fisico e psicologico, a cui si accompagna l’ansia dei genitori per la situazione del proprio figlio. Sentimenti come paura, rabbia, noia e tristezza possono diventare un vero e proprio ostacolo alla terapia medica, poiché diminuiscono la capacità del bambino di reagire. È in questi casi che la clown terapia può diventare un efficace strumento nella cura e assistenza dei più piccoli.
È stato scientificamente dimostrato, infatti, che ridere fa bene, soprattutto in ospedale: determina una riduzione dei tempi di degenza di almeno un terzo fino alla metà, una diminuzione fino al 20% nella somministrazione di analgesici e un aumento delle difese immunitarie.
La clown terapia, quindi, ha effetti positivi sia sui piccoli pazienti sia su gli altri protagonisti della cura medica: i famigliari del bambino, innanzitutto, ma anche il personale medico e paramedico. Persone che non solo subiscono gli effetti indiretti della malattia, ma che esercitano una grande influenza sul bambino e l’ambiente che lo circonda.