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Emergenza

Kurdistan, non lasciamoli soli

Mobilitazione di Focsiv e Avvenire, d’intesa con Iscos-Cisl, Mcl, Masci, Azione Cattolica, Banca Etica a sostegno delle famiglie irachene rifugiate a Erbil

18 Novembre 2014
A Kurdish Peshmerga fighter stands guard at the Bakirta frontline near the town of Makhmur, south of Erbil, the capital of Iraqi Kurdistan August 27, 2014.  REUTERS/Youssef Boudlal (IRAQ - Tags: CIVIL UNREST POLITICS MILITARY) - RTR43ZGG

«Emergenza Kurdistan: non lasciamoli soli» è la mobilitazione che Focsiv e Avvenire, d’intesa con Iscos-Cisl, Mcl, Masci, Azione Cattolica e Banca Etica hanno realizzato a sostegno delle famiglie irachene rifugiate in Kurdistan e in particolare nella città di Erbil per sfuggire dagli orrori dell’Isis. Sono soprattutto bambini, donne, e anziani che hanno abbandonato tutto: non hanno più nulla se non ciò che proviene dalla solidarietà.

La violenza delle milizie Isis ha obbligato buona parte della popolazione irachena ad abbandonare le proprie abitazioni per rifugiarsi nella zona libera della Regione Autonoma del Kurdistan, in particolare nell’area intorno alla città di Erbil. Le stime delle Nazioni Unite parlano di 1.900.000 sfollati di cui oltre 156.000, circa 26.014 famiglie, a Erbil. Ad Ankawa, sobborgo cristiano di Erbil, convivono la Chiesa Siriaca e quella Caldea e qui sono stati accolti tutti i profughi: cristiani, yazidi, turcomanni, sunniti non fondamentalisti, sciiti.

Focsiv, il cui team operativo è coordinato da Terry Dutto e Jabbar Mustafa, opera nell’Ankawa Mall, un centro commerciale in costruzione trasformato in centro di raccolta per gli sfollati. Al suo interno Unicef ha creato unità abitative con pannelli prefabbricati in lamierino di metallo montate sul nudo cemento e con isolamento di 3 cm. Vi “abitano” oltre 2mila persone, circa 250 famiglie fuggite come tutti i cristiani della Piana di Ninive, gli yazidi e le altre minoranze perseguitate senza poter portare nulla con sé. Seppur privi di tutto e nonostante le condizioni sub-umane in cui sono costretti a vivere gli sfollati stanno mostrando un’immensa capacità di resilienza, dignità e forza morale.

«Emergenza Kurdistan: non lasciamoli soli» è un’iniziativa mirata ad aiutare queste famiglie. I promotori hanno stimato in 104 mila euro la cifra inizialmente necessaria per avviare azioni di sostegno mirate e fornire generi di prima necessità, ma l’inverno alle porte – particolarmente rigido in quell’area – ci costringe ad aumentare detto impegno.

Il team Focsiv vive al fianco delle popolazioni sfollate e ne comprende i bisogni in tempo reale, anche quelli più semplici e apparentemente residuali che sfuggono nella pianificazione dei grandi interventi umanitari. Dalla «Child protection», ovvero l’animazione dei ragazzi alla fornitura di pentole e posate a chi ha solo il fornelletto; del sale a chi riceve un pacco di riso alla settimana; coperte a chi ha un materassino; kit igienico sanitari specie alle donne con neonati; attività didattiche a chi non sa come impiegare il proprio tempo.

Il presidente di Focsiv Gianfranco Cattai dichiara: «La scelta della Focsiv è tesa a completare con “l’elemento mancante” l’aiuto umanitario cercando quanto possibile di far uscire dall’emergenza per giungere a un livello minimo di normalità. Un grazie particolare ad Avvenire e alle altre organizzazioni che ci affiancano in questo progetto:Iscos-Cisl, Mcl, Masci, Azione Cattolica e Banca Etica».

Info: www.emergenzakurdistan.it

I reportages dal Kurdistan : http://www.avvenire.it/emergenzakurdistan/Pagine/default.aspx

Per donare

Posta: ccp n° 47405006 intestato a Focsiv con causale: Emergenza Kurdistan

Banca Etica: Iban: IT63U0501803200000000179669 intestato: Kurdistan – Non lasciamoli soli

On Line : https://FOCSIV.fundfacility.it/emergenzakurdistan