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Iniziativa

Insieme contro le truffe agli anziani

Alla parrocchia San Paolo di Milano il questore Antonio De Iesu ha aperto un ciclo d’incontri con i cittadini per mettere in guardia dai truffatori: poche regole, semplici, ma efficaci

di Loris CANTARELLI

20 Giugno 2016

«Se per qualunque ragione ricevete richieste di denaro contante o valori preziosi da parte di sconosciuti, si tratta di truffatori: ve lo posso dire con sicurezza, al 100%». Davanti a oltre 80 partecipanti nel centro anziani “La Cripta” della parrocchia San Paolo di via Taormina a Milano, venerdì 17 giugno, il questore Antonio De Iesu ha ripetuto più volte la ricetta, semplice e senza tema di smentita, per evitare le truffe più comuni.

Accanto a don Gianluca Bernardini (cappellano della polizia di Stato e residente con incarichi pastorali presso la parrocchia), Maria José Falcicchia (dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale della Polizia di Stato) e Antonio Lubrano (conduttore tv noto per le sue inchieste giornalistiche), il Questore ha così inaugurato con affabilità e passione una serie di incontri che si terranno in tutti i quartieri di Milano per fornire a più persone possibili accorgimenti pratici utili a difendersi dai malintenzionati.

L’iniziativa si è resa necessaria dopo che, nelle ultime settimane, il fenomeno ha registrato un sensibile aumento (anche 20 casi in un mese). «Questo è uno dei reati più odiosi – ha scandito il Questore -, perché oltre al danno patrimoniale ne genera uno psicologico: un calo di autostima che può portare anche a depressione acuta. Per questo è una nostra priorità, insieme alla lotta ai furti d’appartamento e alla criminalità organizzata». La mortificazione per essersi fatti ingannare, davanti a sé stessi e ai propri parenti, può anche avere conseguenze devastanti, innescando crisi psicologiche difficili da superare, rendendo questi reati cosiddetti “minori” ancor più odiosi e difficilmente perseguibili da una querela di parte che faccia partire un’azione penale.

Nell’amara constatazione che i truffatori rischiano poco (non è prevista custodia cautelare e a fronte di pochi rischi si ottengono bottini giornalieri anche di alcune migliaia di euro), l’esperienza ultraquarantennale di De Iesu, giunto a Milano da pochi mesi, ha portato alla scelta della prevenzione capillare anche attraverso incontri aperti con i cittadini. «Al netto del valore morale, questi truffatori sono veri professionisti del crimine, che sanno abbassare le abituali cautele, non consentono identikit precisi e hanno l’unico pregio di non essere violenti: attaccano sempre su una base informativa, si presentano con toni affabili e suadenti, sanno essere flessibili adottando le tecniche più svariate e improvvisando quando serve – ha riassunto -. Da qualche mese simulano in particolare di essere dell’impresa del gas o della corrente, o anche di effettuare rilevamenti radiogeni: invitano a prelevare i gioielli per metterli sul letto, e solo quando se ne sono andati si scopre che se ne sono appropriati…». Tipica anche la vigliaccherìa di approfittare degli affetti familiari, dicendo alle vittime che i loro figli sono stati investiti, che hanno bisogno di un avvocato o di grosse somme nell’immediato (a volte spingendosi a telefonare a complici che ne simulano le voci, come se fossero feriti o con problemi urgenti). «Mai far entrare in casa questi soggetti, e se anche vi contattano al telefono prendete appuntamento in un secondo momento, facendovi poi trovare accanto una persona di vostra fiducia», è l’altra incessante raccomandazione del Questore.

Dopo la proiezione di un breve filmato che riprendeva con telecamere nascoste un caso reale avvenuto a Torino (Falcicchia ha invitato tutti a non temere di avvisare il 112 per il pronto intervento, che nell’80% dei casi si conclude con la cattura dei truffatori), è toccato a Lubrano ricordare la prima truffa raccontata nel programma Mi manda Lubrano su Rai 3 dal 1989, oltre a rilevare il rammarico per cui ancor oggi dagli stessi italiani troppi “furbi” vengono guardati con simpatia.

Un brindisi e uno scambio personale di saluti, suggerimenti e richieste particolari con gli intervenuti ha concluso l’incontro: un’occasione semplice, ma efficace di vicinanza dello Stato ai cittadini.