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Il cardinale Scola e i “quattro mondi”

In ascolto della società

A Rho e a Milano l’Arcivescovo incontrerà lavoratori, imprenditori, politici e istituzioni, nello stile della condivisione e non della “lezione” frontale

Pino NARDI

3 Ottobre 2011

Continua il percorso del cardinale Angelo Scola nell’ascolto delle realtà sociali. Dopo “fragilità” e “cultura e comunicazione”, nei prossimi giorni l’Arcivescovo incontrerà prima il mondo dell’economia e del lavoro, poi quello della politica e delle istituzioni. Due appuntamenti che aiuteranno il nuovo Pastore ambrosiano a conoscere in presa diretta quello che si muove in ambienti e settori sociali, in una stagione di crisi, ma anche di possibili cambiamenti e speranze da consolidare.

«L’iniziativa nasce dal desiderio dell’Arcivescovo di mettersi in ascolto in prima persona di quanti hanno responsabilità istituzionali o si stanno preparando ad assumerle, per essere aiutato a conoscere la realtà multiforme di Milano, ricca e complessa al tempo stesso – sottolinea monsignor Eros Monti, vicario episcopale per la Vita sociale -. Per questo, nell’incontro del 6 ottobre sarà privilegiato l’ascolto di esponenti del mondo politico e amministrativo locale, della magistratura e della Scuola diocesana di formazione sociale e politica per giovani “Date a Cesare”. All’ascolto l’Arcivescovo replicherà con immediatezza, proponendo non una relazione compiuta, quanto le riflessioni suscitate in lui dagli interventi proposti. Una condivisione, quindi, non una lezione frontale».

Il vescovo che si mette in ascolto dei politici: «Mi pare uno stile aperto, partecipato, che dà vivacità all’incontro e risponde, credo, all’attesa che ciascuno di noi ha in sé, in questa fase iniziale del ministero del nostro nuovo Arcivescovo: lasciarci conoscere da lui così come siamo, nei nostri pregi e nei limiti, per poter da subito entrare in dialogo aperto e profondo con lui e tra noi come più volte ci ha chiesto, liberi da pregiudizi e con franchezza – continua Monti -. Mi pare premessa di uno stile ecclesiale aperto alla società, alla cultura, al mondo in cui la Chiesa di Milano è obiettivamente e già in molti modi inserita. Un dialogo autentico è destinato poi non soltanto a proseguire e ad approfondirsi tra coloro che l’hanno avviato, ma a portare frutto in tutti quelli che ne sono e ne saranno sempre più coinvolti».

Viviamo una stagione non esaltante nella politica. Crescono le inquietudini di fronte a uno scenario certo non all’altezza del momento storico, che crea forti reazioni in particolare tra i credenti. Lo conferma anche l’analisi di monsignor Monti: «Come tutti sappiamo, il momento presente che stiamo attraversando non è facile, da nessun punto di vista; sentiamo tutti il bisogno, come recentemente ha affermato il cardinale Bagnasco, di respirare un’aria purificata che ci aiuti a compiere insieme, con decisione e senza parzialità, nuovi passi a favore del bene di tutti, della nostra gente, ad ogni livello. L’attesa è davvero forte, occorre rispondere, come Chiesa e come società; credo che momenti come questo siano anche di stimolo a far crescere la responsabilità di tutti e di ognuno per il bene comune, che soltanto insieme, cioè grazie allo sguardo attento e all’impegno di tutti, può essere pazientemente edificato».

Ma se la politica è in crisi, altrettanto il mondo dell’economia e del lavoro vive momenti drammatici. Precarietà giovanile, disoccupazione dilagante, perdita massiccia di posti di lavoro, finanza in fibrillazione. Tutto questo sarà al centro dell’incontro tra questa realtà e il Cardinale. «”Lavoro, impresa, economia” è uno dei capitoli che connotano in maniera significativa il territorio della diocesi – sottolinea monsignor Claudio Stercal, vicario episcopale per gli Affari economici -. Vuol dire attenzione ai lavoratori, agli imprenditori, al mondo delle banche, ma anche all’economia sociale, alla realtà delle fondazioni che sostengono attività culturali, caritative, assistenziali. Quindi uno sguardo all’economia a 360 gradi: dalla mancanza di lavoro all’alta finanza».

Davanti all’Arcivescovo, che si mette in ascolto, interverranno esponenti che racconteranno i mille volti di questo mondo. Spiega monsignor Stercal: «Ilaria Paratore, consigliere provinciale delle Acli, parlerà come giovane laureata che ha fatto precariato, ma ora lavora in una multinazionale nella ricerca del personale. Stefano Mainetti, cinquantenne professore del Politecnico, mette insieme i temi della ricerca, dell’innovazione nel mondo del lavoro in particolare nella “nuova economia”, fondatore di un’impresa di 140 dipendenti, dove occupa giovani ricercatori per fornire servizi informatici alle varie aziende. E poi Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, Anna Maria Tarantola, vicedirettore generale della Banca d’Italia sul mondo bancario e l’avvocato Giuseppe Guzzetti, sui contributi delle fondazioni bancarie all’economia sociale».

Ma qual è l’attesa tra banchieri e sindacalisti, tra precari e imprenditori? «tra i 250 invitati a partecipare c’è molto entusiasmo – risponde Stercal -. C’è una grande attenzione tra i personaggi dell’economia milanese e del territorio diocesano all’idea di essere invitati dall’Arcivescovo per essere ascoltati».