Il libro narra le storie di alcuni malati oncologici in fase avanzata, ricoverati presso l’Hospice dell’ospedale Luigi Sacco di Milano e l’amoroso accompagnamento di medici, infermieri, operatori sanitari e volontari.
I racconti degli uni si specchiano in quelli degli altri e testimoniano l’importanza di un approccio assistenziale fondato sulla persona prima ancora che sulla patologia, che permetta ai malati di far emergere la propria personalità, il proprio vissuto e i sentimenti che stanno vivendo.
L’esempio degli operatori sanitari e dei volontari di questo Hospice, è utile per tutti coloro che operano in campo sanitario e sociale, là dove il confronto con la malattia genera spesso sconforto e rinuncia.
Un’annotazione sull’autore: Fabio Cavallari, giornalista e scrittore varesino, si dichiara non credente ma è noto anche in ambito cattolico per le decise prese di posizione sul diritto alla vita, in cui la ragione sostiene le stesse posizioni della fede. Il volume è arrivato in libreria a poco più di un anno da «Vivi. Storie di uomini e donne più forti della malattia» che abbiamo presentato nell’aprile 2011 e raccontava la realtà e il vissuto quotidiano di uomini e donne più forti della malattia che hanno deciso di vivere con tenacia la loro esistenza.
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