Imprenditori per guidare il Paese e portare l’Italia fuori dalla crisi economica. Questo il messaggio che esce da una indagine della Camera di Commercio di Monza e Brianza, condotta sulla rete da Voices from the Blogs attraverso l’analisi di 160 mila tweet postati sull’argomento nella settimana tra il 1 e l’8 dicembre.
Oltre 9 italiani su 10 (92,7%) sono perplessi sulla classe politica italiana. A rappresentare il Paese gli italiani preferiscono gli imprenditori, che vengono giudicati sul web onesti (6,2%) e innovatori (7,8%) e sono visti come la parte sana del Paese (14,2%), spesso tartassati (20,7%) dalle tasse e dai vincoli burocratici imposti dalla politica, anche ora, in un momento in cui molti soffrono per le difficoltà economiche (13,5%). Solo 1 commento su 3 è negativo nei confronti del sistema imprenditoriale italiano, tra chi vede gli imprenditori soprattutto portatori di interessi egoistici (22,7%).
Meno complimenti dal web per i politici: in generale circa 3 italiani su 10 chiedono un rinnovamento. Giudicato positivamente invece “l’effetto primarie”, che porta il 20% a chiedere maggiore democrazia all’interno dei partiti, anche se resta un 12,2% che ritiene la politica comunque incapace di modificare effettivamente in meglio la vita di tutti i giorni.
Tra i milanesi è più alta la percentuale di chi vede gli imprenditori come avanguardia dell’innovazione (10,1%). La fiducia dei milanesi nei confronti delle imprese, invece, si ferma al 49,5%, pur registrandosi proprio a Milano la percentuale più elevata di chi ha “molta” fiducia nell’impresa (13,4%).«Le imprese sono sempre state in prima linea e non si sono rassegnate al momento molto difficile. Lo dimostra la sostanziale tenuta di fatturati e occupazione. Per questo sono premiate», ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano.
Unica nota stonata è la meritocrazia. Nel mondo delle imprese private il “merito” è meno considerato rispetto al passato, sia quando questo rinvia alla competizione tra imprese, dove merito e innovazione sembrano essere soffocati da altri fattori per spiegare il successo di una impresa (i legami con il mondo politico, per esempio, o la semplice difesa di posizioni consolidate), sia quando si tratta di fare carriera.