«Reverendo, questa è per lei». E una busta passa da mano a mano. La scena non è infrequente nelle comunità parrocchiali italiane. Tuttavia non è di tale dazione che la “Giornata nazionale per il sostentamento del clero” – che si celebra domenica 23 novembre – intende occuparsi.
Il motivo principale che guida questa occasione – oltre a suggerire le donazioni – è quello della sensibilizzazione, della educazione alla generosità ‘mediata’ nei confronti di chi aiuta. «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», è infatti il motto della prossima scadenza. Come a dire: ogni fedele che sta accanto ai sacerdoti aiuta, triangolarmente, anche i più deboli.
«Non ce lo nascondiamo: è il dare meno facile nella nostra comunità ecclesiale. È il dare a chi è lontano e non conosciamo. È il dare ai 36 mila preti diocesani, che non hanno il viso del mio parroco, ma il volto della Chiesa», dichiara Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione della CEI.
In effetti, è da una generazione che la pratica del sostentamento dei sacerdoti sembra archiviata come automatica e sicura. Avvertire che così non è ed educare ad uno stile diverso è anche compito delle giornate annuali.
L’offerta inviata centralmente responsabilizza in un sol colpo sia i laici sia i religiosi. Sollecita infatti nei primi non solo la virtù della generosità, ma anche quella della giustizia; la loro oblazione assicura a tutti i preti un uguale sostentamento, senza disparità. Congiuntamente poi stimola ciascun prete a testimoniare con coerenza il Vangelo, poiché l’eventuale difetto di uno produce danno anche ai confratelli.
Gli ultimi dati segnalano una più diffusa comprensione di questi valori.
Infatti – a livello nazionale e con simili percentuali pure a Milano – nel 2013 le donazioni per il sostentamento del clero hanno registrato un incremento del +3,7%, evento che non accadeva dal 2007, passando dai 113.093 donatori del 2012 ai 117.272. La raccolta è stata invece leggermente inferiore: 11,251 milioni di euro contro gli 11,837 milioni di euro dell’anno precedente (maggiori info circa i dati e le modalità di versamento si trovano su www.sovvenire.it e, per la parte milanese, su www.chiesadimilano.it).
Queste risorse coprono però solo il 2% del fabbisogno annuale per sostenere in modo equo e perequativo i 36mila sacerdoti diocesani, compresi gli anziani e malati e i missionari nei Paesi del Terzo mondo. La restante parte delle 12 mensilità – per una media di 1.000 euro (un sacerdote appena ordinato ha diritto a 883 euro, mentre ad un vescovo ai limiti della pensione vanno 1.376) – è assicurata al 63,2% dalla CEI attraverso l’8xmille, al 18,9% dalle remunerazioni derivanti dall’insegnamento e dal servizio presso le carceri e gli ospedali; al 7,9% dagli Istituti diocesani per il sostentamento del clero attraverso le rendite dei propri patrimoni immobiliari; al 7,7% dalle singole casse parrocchiali.
Da domenica prossima in ogni chiesa si troverà allora il materiale informativo e il bollettino per il versamento. Sugli schermi tv e sul web già scorrono le inserzioni a ciò dedicate. Con l’incisività dello spot sono presentate le figure di alcuni sacerdoti impegnati coi più poveri.
Il numero in distribuzione del periodico “Sovvenire”, infine, offre la testimonianza di Carlo Verdone – la sua ricerca di Dio, l’incontro con preti significativi e la fede trasmessa ai figli – oltre ad un intervento del cardinale Carlo Maria Martini, a due anni dalla scomparsa, sull’importanza della preghiera d’intercessione, specie in tempi di ansie per il futuro.