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Nel pomeriggio/2

«Cultura, spazio privilegiato
per costruire l’identità dell’uomo»

Il Vicario episcopale monsignor Luca Bressan presenta il secondo incontro del pomeriggio, in programma alla Triennale. Protagonisti saranno ambiti in tutto il mondo sinonimo di Milano: università, design, moda, architettura

di Annamaria BRACCINI

27 Aprile 2014
Monza, Teatro Villoresi - Nell'ambito della settimana di preghiera per l?unità dei Cristiani (18-25 gennaio), l'arcivescovo di Milano è intervenuto all'incontro 'Ecumenismo e nuova evangelizzazione'. Don Luca Bressan L'Arcivescovo all'incontro ecumenico

La croce che incontra il mondo non può non incrociare e ascoltare alcuni dei comparti che, in tutto il mondo, significano Milano: università, design, moda, architettura. È il secondo degli eventi pomeridiani che, in preparazione alla grande serata in piazza Duomo per la Professio Fidei, vedranno la presenza del cardinale Scola con la reliquia del santo Chiodo. «Con il titolo “Uscire dalla crisi maturando come uomini”, vogliamo dedicare attenzione particolare alla cultura, sapendo che a Milano proprio questo contesto è sempre stato uno spazio privilegiato per costruire l’identità dell’uomo e dell’umanità che abita nella metropoli», sottolinea monsignor Luca Bressan vicario episcopale per l’Azione sociale.

Infatti, presso un luogo simbolo come la Triennale, ci si interrogherà, attraverso molte testimonianze, su come la cultura possa aiutare a uscire dalla crisi edificando una comunità civile migliore…
Sì. Abbiamo scelto la Triennale proprio perché dal dopoguerra a oggi ha rappresentato un presidio capace di far crescere, attraverso la cultura, il teatro, la creazione artistica, la coscienza della responsabilità comune nella società, specie in epoche di crisi. La mostra, che per una felice coincidenza viene dedicata al “Design italiano oltre la crisi” negli spazi del “Creativset”, sottolinea appunto questo rapporto fecondo, in grado di superare le difficoltà attraverso l’intelligenza e la creatività. In effetti ci è parso che il design tocchi veramente tutte le dimensioni dell’uomo, quella economica, ma anche la capacità metaforica, tipica dell’umano. E, ancora, il desiderio, che si ammanta di bellezza e intuizione, in grado di andare al di là del puro utilizzo degli oggetti, rimandando a qualcosa d’altro, fino al valore simbolico e all’invisibile.

È chiaro che, letto così, il design e, in un senso più ampio, la cultura, l’architettura, persino la moda possono essere l’espressione – come dice spesso il Cardinale – di una risposta non solo alle necessità del vivere, ma anche a un desiderio più alto…
Anche per questo, insieme a nomi notissimi e affermati, abbiamo voluto invitare una rappresentante dei giovani designer, per comprendere come si costruiscono reti di comunicazione e di comunità. Anche con uno spettacolo, al termine dell’incontro, Il colore è una variabile dell’infinito, intendiamo approfondire il significato della nostra proposta. Se il rischio molto concreto è oggi il tentare di uscire dal tunnel della crisi con facili “scorciatoie”, occorre dire, da cristiani, che un simile atteggiamento comporta anche un rischio, altrettanto grave, di perdita della dimensione umana a livello personale o collettivo. La sfida è, invece, è quella di “non perdere niente e nessuno per strada”, sapendo quali sono le risorse che si possono meglio spendere. In questo la cultura può dare e dire tanto ed è bello consegnare tutto questo davanti alla croce e al Chiodo che è simbolo dell’incarnazione e di come il Signore sia entrato nell’umanità per redimerla e renderla attiva co-partecipante di tale redenzione.