Forte dell’esperienza maturata negli ultimi quattro anni, durante i quali sono già partiti più di 150 giovani per vari Paesi in via di sviluppo, CSIperilMondo , il progetto di Volontariato Sportivo Internazionale del Centro Sportivo Italiano, è pronto ad attivare le missioni estive 2016. Nella Sala Giunta del Coni a Roma, personalità del mondo dello sport, della politica e della cultura italiana hanno confermato la loro adesione al Comitato d’Onore di CSIperilMondo, incontrando alcuni dei circa 80 volontari pronti a partire per le missioni estive.
Alla presenza di Massimo Achini, presidente del Csi, oggi si è insediato ufficialmente il Comitato d’Onore che sostiene il progetto nei suoi valori e nei suoi obiettivi e avrà funzione di indirizzo strategico per lo sviluppo dell’iniziativa. Il Comitato sarà composto da: Giovanni Malagò, Presidente del Coni, coadiuvato dal Segretario Generale Roberto Fabbricini; monsignor Melchor Sanchez de Toca, Sottosegretario al Pontificio Consiglio della Cultura; Diana Bianchedi, Direttore Generale del Comitato promotore di Roma 2024; Marco Brunelli, Direttore Generale Lega Serie A; Raffaele Chiulli, Presidente dell’Arisf (Associazione delle Federazioni Sportive riconosciute dal Cio); Silvia Costa, Parlamentare europeo; Cristiano Habetswallner , Responsabile Sponsorship TIM Telecom Italia; Mohammed Hanzab, Presidente di Icss (International Centre for Sport Security) e di Save the Dream; Gianni Gola, membro della commissione Cio “Sport per Tutti”; Gianni Letta, ex Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Gianni Merlo, Presidente Aips (Associazione Internazionale della Stampa Sportiva); Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport; Massimo Moratti , promotore di Inter Campus; Luca Pancalli, Presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico); Mario Pescante, membro Cio (Comitato Olimpico Internazionale); Michele Uva, direttore generale Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
I giovani delle società sportive di base che hanno aderito volontariamente alla “chiamata” del Csi metteranno a disposizione il loro tempo per condividere un’esperienza umana unica nel suo genere e portare una testimonianza forte dei valori sportivi del nostro Paese. Tra loro giovani allenatori, animatori, arbitri e dirigenti volontari, con esperienza maturata nel Csi come associazione di promozione sportiva italiana, ma non solo: aderiscono anche ragazzi e ragazze che intendono condividere sul piano umano ed educativo un impegno e trasformare una occasione di incontro in un momento di crescita per loro e per le comunità che li accoglieranno.
Per i volontari presenti (tutti ragazzi tra i 20 e i 30 anni: Giulia, Paola, Luca, Alberto, Antonietta, Davide e Gaia) ha parlato la loro coordinatrice, Valentina: «Il sogno che non abbiamo realizzato vorremmo fosse il sogno di ognuno di voi». Tutti i volontari si pagano il biglietto aereo di tasca loro: i risparmi sono messi da parte per portare sport, gioco, cultura sportiva e un sorriso nei Paesi più arretrati.
In questo senso, il Csi intende sottolineare con particolare entusiasmo la riuscita della proposta che ha lanciato verso i giovani, i quali hanno dimostrato di sapere cogliere e far proprio il messaggio di papa Francesco, pronunciato il il 7 giugno 2014, incontrando in Piazza San Pietro i ragazzi delle società sportive di base; il Pontefice aveva invitato le nuove generazioni a «portare un pallone nelle periferie del mondo».
Le prime missioni che saranno attivate sono quelle del periodo estivo e riguardano il Camerun (dal 16 luglio all’8 agosto), dove sono in programma alcune iniziative di “inaugurazione” del programma di CSIperilMondo anche di carattere istituzionale; Kenya (dal 18 al 25 luglio); Haiti (dal 6 al 28 agosto), impegno consolidato per CSIperilMondo sin dal post terremoto; il Congo (dal 29 luglio al 19 agosto), l’ Albania (dal 30 luglio al 13 agosto) e il Brasile (dal 3 al 22 agosto), che vede il Coni in prima fila nell’ideazione e nell’organizzazione della missione, riservata, nell’anno delle Olimpiadi, a volontari selezionati.
Nella seconda parte dell’anno, durante il periodo autunnale e invernale, saranno previste altre missioni che arricchiranno il programma dei prossimi mesi, coinvolgendo altri Paesi in via di sviluppo: Ruanda, Repubblica Centrafricana, Madagascar, Nepal, Colombia e Palestina. Con il progetto CSIperilMondo, il Centro Sportivo Italiano è ancora una volta al servizio dello sport educativo e, in questo senso, si stanno programmando anche alcune iniziative specifiche verso il mondo degli immigrati e dei giovani rifugiati.
Le dichiarazioni
Massimo Achini, presidente del Csi: «Le persone qui presenti si sono riunite oggi per la forte fiducia che ripongono nei giovani. Questo è un progetto che speriamo possa crescere fino a poter coinvolgere sempre più volontari. Oggi presentiamo un sogno che è un po’ una follia, insieme agli amici che si sono uniti in questo progetto e che condividono la nostra visione dello sport. Nasce tutto dall’invito di papa Francesco che, incontrando le società sportive di base di tutta Italia, il 7 giugno 2014, ha chiesto alle nuove generazioni di “portare un pallone nelle periferie del mondo”. Noi abbiamo preso sul serio quella frase: partendo dalla realtà oratoriale abbiamo cercato giovani disponibili ad andare in angoli del mondo disagiati a portare la gioia dello sport, ottenendo per l’iniziativa un successo inimmaginabile».
Giovanni Malagò, presidente del Coni : «Sono felice, complice e alleato per questa iniziativa meravigliosa. Penso che oggi lo sport sia nell’agenda di tutti, indifferentemente dall’età, dalla religione, dall’etnia, dagli orientamenti o dalle ideologie. Certe zone del Mondo, persino del nostro Paese, giocano partite critiche, e lo sport potrà dare alle persone che vivono in queste zone l’opportunità di trovare altro al di fuori di povertà o criminalità. La società ormai deve essere integrata in ogni aspetto e il Coni è assolutamente convinto di dover portare il proprio credo al di fuori dei nostri confini. Stiamo facendo un lavoro straordinario, in particolare con i migranti: pensate queste persone, abituate a dormire su delle brandine, quale gioia possano provare per una partita di pallone, un playground di pallacanestro o un po’ di attività a corpo libero».
Monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario al Pontificio Consiglio della Cultura: «Lo sport è l’esperanto dell’umanità, un linguaggio universale per cui non serve traduzione per capirsi: dai un pallone ai ragazzi e questi cominceranno a giocare. Tutti i nostri missionari sanno che lo sport è fondamentale nell’educazione, abbiamo avuto tanti esempi, da padre Pino Puglisi a Filippo Neri, di volontari che formavano i ragazzi attraverso l’attività sportiva. Sarebbe bello vedere i campi sportivi accanto ai luoghi di culto, ed è necessario unire le forze nello spirito degli insegnamenti di papa Francesco. Non basta portare attrezzature o costruire infrastrutture, è necessario investire sulla formazione delle persone. C’è più gioia nel dare che nel ricevere».
Diana Bianchedi, direttore generale del comitato promotore di Roma 2024: «Quando abbiamo incontrato i ragazzi siamo rimasti colpiti dall’entusiasmo e dalla forza con cui essi raccontavano le proprie esperienze, ed abbiamo abbracciato questa sfida grazie anche alle loro parole. Vorrei che i volontari che vanno in missione potessero essere affiancati dai campioni sportivi, perché questi possano trasferire la loro esperienza a tutti e rendere i volontari ancora più forti. E credo anche che i ragazzi dovrebbero andare in giro nelle nostre scuole a portare i forti messaggi delle loro testimonianze; nell’istruzione c’è bisogno di esempi così belli».
Raffaele Chiulli, presidente dell’Arisf: «Siamo qui per mettere a disposizione tutto ciò che possiamo per permettere che attività del genere possano continuare. Vi ringrazio a nome delle 35 federazioni riconosciute dal Cio: siamo orgogliosi di far parte di questo progetto. Sarebbe bello ipotizzare una agenda per le Istituzioni, in modo da supportare concretamente tale progetto, per dare tangibili segnali di vicinanza e realizzare qualcosa di importante tutti insieme».
Mohammed Hanzab, Presidente di Icss: «Sono veramente onorato di far parte di questo comitato, che mi ha permesso di assistere a opere meravigliose come la missione ad Haiti. Vedere i ragazzi volare per portare lo sport ai bambini, il futuro del nostro mondo, è stato emozionante in termini di voglia e passione. Tutti i Paesi hanno problemi, per questo dobbiamo essere uniti, formare un team. Attraverso lo sport possiamo dare tanto, aiutare molte aree disagiate, mostrando a tutti che siamo più uniti che mai perché abbiamo una grossa responsabilità nei confronti del futuro. Per cambiare il mondo dobbiamo avere le idee e la forza per poterle divulgare».
Gianni Gola, membro della commissione Cio “Sport per tutti”: «Questo progetto ha diversi punti forti: l’incoraggiamento, per esempio, partendo da quello dato da papa Francesco, che ha dato vita a una simile attività. Anche i ragazzi sono un perno dell’iniziativa, con la loro forza e passione. Di fronte a tanto, la disponibilità non può che essere massima. Un esempio nobile è quello degli sportivi militari, che si dedicano allo sport come veicolo di unione, a dispetto di quanto, talvolta, possa sembrare all’esterno».
Gianni Letta, ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: «L’iniziativa si inserisce perfettamente ed in maniera coerente in un contesto in cui l’Onu e il Cio perseguono la pace attraverso i valori dello sport. I volontari non portano solo il pallone nelle periferie, ma allegria, voglia e, soprattutto, l’esempio: la prima volta che ho sentito il racconto di uno dei volontari, mi sono emozionato perché è meraviglioso vedere, specie nei tempi difficili come quelli attuali, la disponibilità e la voglia di queste persone. Ci vuole poco a riporre fiducia in giovani come quelli che partecipano a questa esperienza, perché sentono veramente propri i principi alla base di tutto questo, e portano con loro uno stimolo, un invito al riscatto per Paesi che ne hanno bisogno».
Massimo Moratti, promotore di Inter Campus: «Viviamo un’esperienza simile attraverso Inter Campus, che è in diversi Paesi per portare lo sport tra i bambini. Nasce non per imporre lo sport, ma perché c’è bisogno di sport. Siamo partiti dalle favelas, e una volta iniziato è stato impossibile fermarsi perché c’è una necessità sempre più grande, ci si sente sempre in debito verso un mondo che gode davvero delle piccole gioie che vi si offrono. Il segno del buon lavoro che si sta facendo è testimoniato proprio dal numero di giovani che sempre più si avvicinano e spingono per partecipare a iniziative come questa. Per i volontari è un’esperienza fantastica, perché permette di imparare il rispetto mentre si porta in giro la vera democrazia, quella dei valori».
Mario Pescante, membro del Cio: «I valori dello sport sono l’antitesi delle ideologie che ci separano, perché creano ponti per oltrepassare le barriere che si creano nella vita. Lo sport ha sempre lanciato messaggi di unione, di integrazione, di riconoscimento: si pensi alla squadra di rifugiati del Cio che concorrerà alle prossime Olimpiadi di Rio 2016, con la speranza che essi possano tornare in patria. Nel mondo ci sono tante persone che portano aiuto nelle realtà più disagiate; forse manca un po’ di coesione tra le numerose attività di volontariato per poter dare una risposta ancora più forte ed efficace. Il progetto è animato da valori forti come quelli che stanno alla base delle manifestazioni internazionali più importanti: rispetto per l’avversario, pace, unione, solidarietà».
Michele Uva, direttore generale Figc: «Siamo disponibili a far corsi gratuiti di volontariato sportivo a Coverciano, perché riteniamo che siano formativi ed utili. Troveremo delle intese per quanto riguarda tutor, risorse e testimonial, così da realizzare qualcosa in linea con i principi del volontariato e mettere i ragazzi maggiormente nelle condizioni di portare i loro messaggi nel mondo, aumentando anche la disponibilità delle missioni. Di fronte alle storie dei ragazzi ci si sente quasi piccoli per via dell’importanza del lavoro svolto, per cui è normale aprirsi a percorsi congiunti».
CSIperilMondo gode ora anche della partnership de La Gazzetta dello Sport, mentre Icss (International Centre for Sport Security) lo sostiene già dall’anno scorso attraverso il progetto Save the Dream. Un contributo anche da parte di Erreà, DHL e Private Broking che, con i loro prodotti o servizi, hanno reso sostenibile la partenza dei giovani volontari.
CSiperilMondo è lieto inoltre di confermare che alcuni rappresentanti del mondo dello sport hanno sostenuto l’iniziativa aderendo all’Operazione Simpatia, all’interno della quale Figc, Lega Serie A, Lega Pallavolo Serie A Maschile, Fiba, Fgi, Fidal, Fipav, porteranno il loro contributo ai più piccoli e bisognosi del mondo donando loro materiali e servizi informativi per supportarli nella pratica e introdurli alla cultura dello sport.
Oltre a ciò, “Shoes4Life”, onlus impegnata nel sociale e attiva nella distribuzione delle scarpe usate ai bambini più svantaggiati, anche per quest’anno s’impegna a mandare calzature sportive ricevute in occasione della seconda edizione del workshop sportivo #letsgotohaiti, in coordinamento tra Csi e Save the Dream.