I giorni dell’Esposizione Universale si susseguono velocemente. Così come le feste dedicate ai singoli Paesi ospiti. Per ognuno di essi la Camera di Commercio organizza iniziative di business in collaborazione con le omologhe istituzioni straniere. «Grazie al clima internazionale che Expo ha creato, abbiamo organizzato iniziative dedicate a mercati interessanti per le nostre imprese – spiega Amato Luigi Molinari, consigliere della Camera di Commercio di Milano e presidente della Camera arbitrale nazionale e internazionale di Milano -. Si tratta di concreti momenti di collaborazione e di scambio che ancora una volta ci permettono di cogliere il proficuo contributo di una manifestazione come Expo sulla nostra economia e a beneficio delle attività economiche».
Tra i Paesi che in questi giorni stanno incontrando le imprese lombarde c’è la Bulgaria. È di 114 milioni di euro nei primi tre mesi di quest’anno l’export della nostra regione verso questo territorio. Milano è la più attiva col 25,9% del totale, seguita da Brescia con il 21,1%, che fa registrare anche il maggior incremento (+45,3%) rispetto allo stesso periodo del 2014. Seguono Varese con il 9,7% e Como con il 7,1%. In testa tra i prodotti troviamo i macchinari, in crescita abbigliamento e tessile (+15,6%). E poi gli alimentari, +12%.
I prossimi appuntamenti del mese si concentreranno sui Paesi africani. Dopo il Gambia e il Kenya, l’11 settembre ci sarà il Benin, il 17 l’Angola, il 22 l’Etiopia, il 24 il Togo e la Guinea Bissau, il 25 il Mozambico e il 28 la Sierra Leone. Il 18 e 19 settembre, inoltre, presso la sede di Assolombarda, in collaborazione con la Commissione Europea ci saranno gli “EU-Sub-Saharan Africa Days”, due giornate con conferenze, incontri d’affari e visite territoriali dedicate alla collaborazione economica tra i Paesi dell’Unione Europea e dell’Africa Sub sahariana, con il coinvolgimento di oltre 350 imprese italiane ed estere.
Le esportazioni lombarde con questi territori sono in generale crescita. L’interscambio in un anno è decuplicato, per esempio, con il Gambia, passando da 213 mila a 2,1 milioni di euro (un terzo del totale italiano), e riguarda soprattutto computer, macchinari e tessile. Mentre quello con la Somalia nell’ultimo anno è triplicato. Rappresenta un quinto del totale italiano e riguarda prevalentemente macchinari (47,6 per cento) e apparecchi elettrici (19,5).