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Speciale

Difendiamo dall’Aids le donne africane e i loro bimbi

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Positivi nell'anima

Come interveniamo

Solo un approccio integrato mirato ad affrontare tutti i vari aspetti della malattia consente al Mtendere Mission Hospital di arginare e a volte sconfiggere il problema dell’Aids.
Ecco i punti del progetto

19 Maggio 2011

Prevenzione: incontri in-formativi di educazione sessuale e igienico-sanitaria in generale per gruppi di donne, giovani, educatori

Servizi di consultorio e test hiv: conoscere il proprio stato di salute è il primo passo per guardare in faccia il fantasma dell’Aids. I consultori offrono informazione adeguata per cominciare a superare la diffidenza e il “tabù” che aleggia intorno a questo virus, mentre il test HIV permette di conoscere il proprio stato di salute rispetto all’Aids e di adottare comportamenti responsabili per evitare contagio e trasmissione del virus.

Formazione di personale locale specializzato: medici e infermieri zambiani sono una grande risorsa per il Paese, da incoraggiare e preparare adeguatamente per affrontare con professionalità la drammatica situazione sanitaria. Sono una risorsa preziosa: motivati ed adeguatamente preparati, possono mettere la propria passione e professionalità al servizio di migliaia di persone bisognose del proprio Paese.

Cura dell’aids con farmaci antiretrovirali: la cura avviene sia in ospedale sia a domicilio (attraverso i gruppo di Home Based Care o Care Givers). La terapia prevede il trattamento con farmaci Arv, che riducono la moltiplicazione del virus: si limita così il danno causato dall’Hiv, permettendo di rigenerare il sistema immunitario.

Assistenza domiciliare ai malati, home based care: cure mediche e farmaci sono fondamentali, ma per funzionare devono essere integrati da un adeguato status nutrizionale. E’ per questo che devono venire assicurati cibo e acqua ai malati e alle loro famiglie (che finché il malato non si riprenderà dovranno contare su uno stipendio in meno); inoltre, i gruppi di assistenza si occupano anche di diffondere una completa educazione alimentare e sanitaria.

Reintegrazione economica e sociale delle persone sieropositive: chi si ammala perde il proprio posto di lavoro. Dopo le necessarie cure mediche e nutrizionali, il progetto prevede l’erogazione di piccoli prestiti per avviare attività produttive, generatrici di reddito: vengono distribuiti semi e attrezzi per coltivare piccoli orti, per poter provvedere all’alimentazione delle propria famiglia e vendere il surplus sul mercato, viene promosso l’allevamento di animali da cortile e vengono sostenute attività artigianali tradizionali

Sostegno agli orfani dell’Aids: l’Ospedale insieme con le comunità locali e il Chaz (Churchil Health Association of Zambia) assiste i bambini rimasti orfani di uno o entrambi i genitori malati di Aids con vestiario, cibo, materiale scolastico, medicine.