Come ama dire il suo presidente don Virginio Colmegna, sono ormai dieci anni che la Casa della carità «sta nel mezzo» e accompagna le storie e le sofferenze della città. Era infatti il novembre del 2004 quando a Milano veniva inaugurata la casa voluta dal cardinale Carlo Maria Martini per accogliere chi è in condizioni di maggiore fragilità e, soprattutto in un contesto complesso come quello metropolitano, rischia di restare ai margini.
Don Virginio guida fin dall’inizio la Casa intitolata ad Angelo Abriani: a lui il cardinale Martini affidò la nuova missione dopo gli anni passati alla Caritas. Da allora è stato un moltiplicarsi di iniziative, per rispondere alle sfide a cui di volta in volta la città metteva di fronte. La Casa ha accolto immigrati, ma anche famiglie o donne con figli rimaste senza casa, oltre ai più fragili, come i senzatetto o chi soffre di problemi di salute mentale. Per tutti l’obiettivo è sempre quello di un incontro personale, per iniziare un percorso di reinserimento sociale in cui chi è assistito può riconquistare gradualmente la sua autonomia. Al 31 dicembre 2013 erano 1700 le persone ospitate in totale dalla Casa.
Domenica 29 giugno la Casa aprirà le sue porte a tutti i milanesi per iniziare a celebrare i suoi primi dieci anni, ma anche per festeggiare don Colmegna, che proprio domenica ricorderà i 45 anni di ordinazione sacerdotale. Si inizia alle 12 con la Messa, poi un pranzo conviviale con volontari e ospiti della casa, e nel pomeriggio tornei di calcio e biliardino, spettacolo di burattini e animazione. Si chiude alle 19 con l’ultimo appuntamento del festival Popolando-mi, uno spettacolo teatrale che racconta con letture, musiche gitane e danze africane le tante storie di chi è passato dalla Casa. Un modo per continuare lo scambio con la città, con le iniziative per il decennale che proseguiranno fino a novembre.