A., 40 anni, da anni vive nella comunità psichiatrica Mizar a Bruzzano. Nella stanza ha una collezione di cd che spazia dal jazz alla musica classica. Nonostante la sua passione per la musica, non è mai stato a un concerto. Domenica 12 gennaio metterà piede per la prima volta alla Scala. «È stata per noi una grande gioia vedere i suoi occhi illuminarsi per la felicità quando glielo abbiamo proposto», racconta Donatella Bianco, coordinatrice del servizio gestito dalla cooperativa Filo d’Arianna e promosso da Caritas Ambrosiana. La Bianco conosce da molto tempo A. e lo segue quotidianamente in questo luogo di cura e di assistenza, diventato soprattutto una grande famiglia, e sa che non poteva fargli regalo migliore.
La “prima” di A alla Scala è stata resa possibile dall’iniziativa “Prove aperte”, realizzata da Filarmonica della Scala, Teatro alla Scala, Unicredit e Unicredit Foundation. Approfittando di questa iniziativa Caritas Ambrosiana, selezionata tra i beneficiari insieme ad altre organizzazioni benefiche, ha scelto di condividere la serata con 70 utenti dei propri servizi: anziani soli, senza tetto, malati psichiatrici.
«Ben vengano momenti di straordinaria bellezza come questi, da vivere assieme ai nostri ospiti: ci ricordano che anche per rispondere ai bisogni materiali, serve sempre un di più che vada oltre e colpisca il cuore – spiega don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, che domenica sarà presente alla Scala -. Occasioni come queste sono piccoli segni di civiltà. Ribadiscono che la cultura è tale quando sa diventare un patrimonio condiviso».
La prova aperta inizierà alle 19.30. Il maestro Daniel Harding eseguirà il Concerto per pianoforte in la min. op. 54 di Shumann, con la presenza di Jan Lisiecki al pianoforte, la Sinfonia n. 9 in do magg. La grande di Schubert e Another’s Hell, cinque sonetti per orchestra composti da Montalbetti su commissione della stessa Filarmonica (prima esecuzione assoluta).
L’intero incasso della serata sarà devoluto ai servizi di prossimità a favore di anziani fragili che vivono nei quartieri periferici di Milano.