Inizia con un lungo elenco di nomi il Rosario presieduto dal cardinale Angelo Scola presso la Grotta di Lourdes. Sono nomi comuni: Luca, Anna, Carlos, Ethienne e così via in un elenco di una ventina di persone.
Sono coloro i quali hanno chiesto al Santuario un ricordo particolare. E la voce guida chiede ai fedeli presenti di pregare tenendo nel cuore anche i nomi di quanti, a casa, si sono raccomandati per un ricordo e una preghiera.
Recitano il Rosario alla grotta il cardinale Scola, i Vicari Episcopali e i sacerdoti della Diocesi di Milano insieme a centinaia, migliaia di fedeli. Tanti gli ambrosiani, riconoscibili dal foulard con la frase che detta il tema del pellegrinaggio diocesano: "Beata te, Maria, perché hai creduto". Tra la folla anziani, giovani, famiglie, neonati: diverse le età e diverse le nazionalità, nonostante il Rosario sia recitato in italiano.
Davanti alla Grotta si fermano tutte le persone che arrivano pellegrine a Lourdes. Malati nel corpo e malati nello spirito, pellegrini che pensano a parenti e amici, padri di famiglia senza lavoro e ragazzi che vogliono formare una famiglia. Raccontano i volontari che in tanti vengono a Lourdes per pregare per se stessi e poi, davanti alla Grotta, pregano invece per gli altri, mettendo da parte i propri problemi. Ai piedi di Maria le intenzioni si mettono in comune e si affidano.
Lo ripete anche il cardinale Scola, appena terminata la recita del Rosario, agli ospiti del Cvs che lo accolgono al canto di "O mia bela Madunina". Li incontra in sala mensa e dice loro: «Affidatevi a Maria come a una mamma. Mettete ai piedi della Madonna tutte le vostre fatiche, tutto quello che vi è di peso, così come il vostro desiderio di felicità e lei vi accompagnerà da Gesù».
Lourdes
Alla Grotta della Madonna
il Rosario degli ambrosiani
Migliaia di pellegrini ai piedi della Vergine per la preghiera con il cardinale Scola: «Affidate le vostre intenzioni a Maria come a una mamma»
di Filippo MAGNI
17 Settembre 2012