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Cisliano

A scuola d’antimafia nella Masseria del boss

Nella prossima estate Caritas e “Una casa anche per te” organizzeranno un campo di lavoro per giovani nell’ex villa-pizzeria confiscata alla potente cosca ’ndranghetana dei Valle, un tempo luogo di violenze e torture. I frutti di una imponente mobilitazione della comunità civile e religiosa

di Francesco CHIAVARINI

29 Maggio 2016

Questa estate la Masseria del boss Francesco Valle a Cisliano diventerà un centro di educazione all’antimafia. La Caritas di Zona con l’associazione “Una casa anche per te”, infatti, organizzerà un campo di lavoro proprio nella villa-pizzeria confiscata a una delle famiglia di ’ndrangheta più potenti nel Sud di Milano. I ragazzi vivranno nelle camerate e negli alloggi ricavati nelle ex stalle e saranno coinvolti nella manutenzione del verde, nella tinteggiatura dei locali della proprietà che si affaccia sul Parco Agricolo Sud. Inoltre incontreranno i protagonisti di una storia di riscatto che ha visto in prima linea la comunità civile e religiosa.

«Dobbiamo ancora recuperare uno dei quattro appartamenti e c’è poi da ridipingere la sala bunker dove il capo e i suoi figli regolavano i conti con gli imprenditori e i commercianti locali che non restituivano i prestiti a usura – spiega Elena Simeti, volontaria dell’associazione -. Per esempio avrebbe un grande significato simbolico che in questo luogo, in cui sono state commesse violenze e torture, si dipingesse un murales ispirato alla legalità e alla vita. Comunque si vedrà…».

Il sequestro e il successivo recupero de la Masseria è già diventato un caso da manuale nella lotta alla mafia in Lombardia. La storia ha inizio il 21 aprile 2015, quando il sindaco convoca in piazza un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza e mette ai voti la decisione di dar vita a un presidio permanente per fermare i continui e sospetti atti vandalici che stavano deturpando l’edificio e avrebbero reso impossibile un suo riutilizzo. L’assemblea civica vota per il sì all’unanimità e il 13 maggio 2015, alle 10, inizia il picchetto organizzato dal Comune, dalla Caritas e da Libera. A turno i cittadini per un mese passano giorno e notte a la Masseria. Spinto forse anche dal clamore mediatico che si solleva, l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale – caso unico nel Nord Italia – decide di concedere la villa al Comune in comodato d’uso provvisorio prima della confisca definitiva.

Inizia così una straordinaria mobilitazione della società civile. Bisogna dire grazie a decine di volontari, venuti in questi mesi a prestare il loro lavoro gratuitamente, se oggi negli appartamenti del boss Valle e dei suoi familiari possano abitare due padri separati, due mamme sole con i loro figli, una famiglia sfrattata da Milano. Ma c’è ancora da rimettere a posto l’ultimo appartamento e sistemare il grande giardino. E proprio i giovani che parteciperanno ai campi di lavoro questa estate potranno dare un contributo.

I campi di lavoro “Scegli da che parte stare” durano una settimana e coprono complessivamente il periodo compreso tra il 27 giugno e l’11 settembre. Per ognuno dei 9 turni ci sono a disposizione 34 posti. L’alloggio è presso la stessa Masseria. Si può scegliere una sistemazione in camera, in camerata o in tenda. L’età minima per partecipare è 14 anni.

Info: unacasaancheperte@gmail.com, www.caritasambrosiana.it,