Share

23 novembre

A Milano una chiesa
per la Comunità maronita

È quella di Santa Maria della Sanità in via Durini, dove domenica il cardinale Scola concelebrerà con Sua Beatitudine Béchara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia

di Rosangela VEGETTI

16 Novembre 2014
Lebanon, 19 August 2012

H.B. Mar Bechara Boutros Rai, Patriarch of Antioch and all the East for the Maronites



 *** Local Caption *** ACN NEWS 21.08.2012

Il cardinale Angelo Scola e Sua Beatitudine Béchara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, benediranno insieme la nuova parrocchia maronita in Milano nella chiesa di Santa Maria della Sanità (via Durini 10), durante la celebrazione eucaristica in programma domenica 23 novembre alle 10.30.

In città da tempo risiede una comunità libanese, per lo più formata da imprenditori e professionisti, che già si ritrova nella chiesa di via Durini per la celebrazione della messa domenicale, assicurata da un cappellano proveniente da Roma. Ora, però, ne avrà la gestione come una normale parrocchia. Un gesto di amicizia e di ospitalità dell’Arcivescovo di Milano nei confronti di una Chiesa sorella.

Con circa 3 milioni di fedeli, distribuiti un po’ in tutto il mondo, ma con la patria d’origine in Libano, la Chiesa maronita è la più grande Chiesa cattolica di rito orientale, in lingua aramaica, nata per opera dei discepoli del monaco San Giovanni Marone nel V secolo. Dal 15 marzo 2011 ne è Patriarca Béchara Boutros Rai, presidente della Conferenza episcopale libanese e del Consiglio dei patriarchi cattolici orientali, innalzato alla dignità cardinalizia da papa Benedetto XVI nel Concistoro del 24 novembre 2012. Nell’ottobre di quell’anno già aveva avuto occasione di venire a Milano.

Certo un’occasione di festa per la Diocesi e un passo ulteriore nel percorso di ospitalità tra Chiese. «Un’iniziativa che rientra nella normale gestione pastorale dei migranti – sottolinea don Alberto Vitali, responsabile dell’ufficio diocesano della Pastorale dei migranti -, per cui la Chiesa di Milano mira ad accogliere al meglio le diverse comunità provenienti da Paesi esteri, a maggior ragione in questo caso. in cui si tratta di una Chiesa orientale cattolica». L’indirizzo pastorale generale verso tutti i migranti, infatti, è quello di assicurare ai fedeli di altre nazionalità la possibilità di continuare a celebrare e crescere nella fede anche in un contesto diverso dal loro originario quale è appunto la città di Milano. «A seguito di incontri tra l’arcivescovo Scola e il Patriarca maronita – precisa don Vitali – si è concretizzata l’iniziativa, che già era nell’aria, di dare in gestione la chiesa di Santa Maria della Sanità ai Maroniti come cappellania con funzione di loro parrocchia. Il 23 novembre si farà la celebrazione ufficiale con piena disponibilità del parroco di San Babila, monsignor Gandini».

Questa concessione segna il prosieguo della via già intrapresa in Diocesi di istituire varie cappellanie e conferma la disponibilità di sempre della Chiesa milanese ad accogliere Chiese sorelle, cattoliche e di altre denominazioni, nel solco tracciato a suo tempo dal cardinale Martini e proseguito poi dal cardinale Tettamanzi. Attualmente le comunità che si riuniscono regolarmente la domenica per la celebrazione liturgica sono 30, con 20 cappellani (di cui 4 italiani) a disposizione e stabilmente residenti nelle parrocchie del territorio. Ormai è finito il tempo di una presenza provvisoria delle varie comunità e così anche le concessioni di chiese e luoghi di culto vengono man mano regolarizzate con vere e proprie convenzioni, per favorire i tempi successivi di integrazione con il tessuto cittadino e le diverse tradizioni religiose.