Presentiamo ai giovani 18/30enni ed ai loro educatori il tema dell'anno pastorale 2023-2024 e rendiamo scaricabile il calendario con indicati i percorsi e le iniziative che nel corso dei prossimi mesi verranno realizzati a livello diocesano

Marco Fusi
Responsabile del Servizio per i Giovani e l'Università

Soffiò un alito di vita - Sito

Questa Parola ci anima: infatti è come un vento che ci porta e vorremmo docilmente assecondare. Così è l’esistenza umana, sempre in mezzo tra la possibilità di favorire l’azione dello Spirito che fa germogliare e la necessità di respingere l’insidia che il nemico costantemente arreca al cuore attraverso pensieri avversi e tenebrosi.

Lasciamo risuonare questa Parola originaria.

Dio ha soffiato in noi il Suo respiro, il Suo alito: siamo fatti a Sua immagine e somiglianza, creati da Lui, amati profondamente, figli guardati in modo speciale e unico dal Padre. Non sono i like o le visualizzazioni, non le performance o la nostra capacità produttiva a svelare chi siamo. Quel soffio divino è vitale, più significativo di fallimenti e cadute. Non ci dobbiamo guadagnare nulla. Papa Francesco ai giovani dice: “Siete meraviglie stupende”. San Giovanni Bosco li guardava e li considerava come “delizia del Signore”. “Dio vide che era cosa molto buona”.

La carica umana e fraterna della GMG, l’incontro misterioso e stimolante con l’altro in esperienze di missione e di servizio ci fanno alzare in un sobbalzo, che lo Spirito provoca. Nei prossimi mesi possiamo agevolare questo dinamismo (lo Spirito, infatti, è etimologicamente forza dinamica, non statica). Ogni giovane è mosso a generare bellezza e carità anzitutto nei suoi progetti (discernimento vocazionale) e nel suo stile di vita quotidiano; poi nella Chiesa (pensiamo al percorso Giovani e Vescovi e alla edificazione condivisa della Chiesa locale in particolare nei decanati), nella fraternità che si esprime come modo di vivere le relazioni, nella missionarietà con i propri coetanei in università e al lavoro. Quel soffio divino diventa ispirazione per scelte coraggiose. Lo Spirito ci rende pieni di vitalità e creativi, come capita in questi tempi con le start up, spesso espressioni di intuizioni giovanili: nascono da desideri profondi, dall’incontro sorprendente con Cristo che è vivo, dal vento dello Spirito al quale non si pongono ostacoli.

Siamo chiamati alla Vita. È dono che viene da quel soffio e in esso vi sono una chiamata, un compito. L’uomo, tra polvere (miseria e inconsistenza) e stelle (anelito di cielo e infinito), ha in sé insopprimibile una apertura all’amore, dunque ad una relazione attraverso la quale è salvato. La Vita si riceve, accoglie e custodisce. Cristo ci dona la Vita in abbondanza, piena, eterna, qui e in Paradiso. La forza di Gesù, Crocefisso Risorto, scioglie le paralisi che manifestano le nostre ferite e ci libera da modalità non autentiche di vivere i legami.

Quell’invisibile respiro di Dio ci fa vivere dentro di noi, abbandonando esili e illusorie fughe fuori dalla realtà. Lo Spirito rende testimoni dell’amore di Cristo come san Francesco di Assisi, padre Pino Puglisi, don Tonino Bello, don Lorenzo Milani. In ogni stagione il vento dello Spirito attraversa la storia. Testimoni e santi restituiscono fiato: sono come alberi solidi e rigogliosi che ossigenano la storia della Chiesa e di tutta l’umanità.

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