La Croce, la devozione alla Divina Misericordia e a Maria, la figura di San Giovanni Paolo II sono elementi impescindibili per comprendere la Chiesa polacca e la fede del suo popolo.


1.62199

La Croce e la devozione alla Divina Misericordia

La devozione a Maria

La figura di Giovanni Paolo II

La pietà popolare: la Croce e la devozione alla Divina Misericordia

La pietà popolare è una dimensione importante della vita di fede del popolo polacco. Essa “si vede” con evidenza nei gesti semplici delle tante persone (anche giovani) che in Polonia affollano chiese e santuari.

È interessante, peraltro, il fatto che da Cracovia venga la devozione alla Divina Misericordia.

Nella seconda metà del XIX secolo, fu fondato a Cracovia il monastero per la Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Misericordia, dove visse e morì la Santa Suor Faustina Kowalska. Questa umile suora ricevette la grazia di grande intimità con Gesù. Le visioni mistiche sono descritte nelle pagine del suo “Diario” che oggi è il libro polacco più tradotto. Nel monastero di Lagiewniki la futura santa ha vissuto il periodo di postulato e noviziato religioso; qui fece i suoi primi voti e quelli perpetui. Dal 1936 fino alla sua morte visse qui in modo permanente, svolse mansioni di giardiniera e portinaia. Morì il 5 ottobre 1938 e fu sepolta in una tomba al cimitero del monastero. La mistica fu beatificata ufficialmente nel 1993, e la sua canonizzazione è avvenuta nel 2000, insieme con la dichiarazione della Festa della Divina Misericordia. Entrambi gli atti furono fatti da Papa Giovanni Paolo II, che da giovane pregava nella cappella del monastero, quando andava a lavorare nella fabbrica chimica Solvay lì vicino.

La pietà popolare: la devozione a Maria

Bisogna andare nei luoghi dove le persone sono vissute per capirle fino in fondo. È negli occhi di tutti la grande “M” che fu nello stemma di Giovanni Paolo II, segno della sua forte devozione mariana.

Due sono i luoghi vicini a Cracovia dove questa devozione è vissuta intensamente. Ce ne sono altri, ma questi meritano un ricordo perché saranno probabilmente visitati da moltissimi giovani durante la GMG.

Uno dei più bei santuari della Polonia si trova a Czestochowa ed è dedicato alla Madonna Nera. Il santuario mariano ha origini nel XV secolo e fu ricostruito nel XVII secolo. È ubicato a Jasna Gòra (collina luminosa) e si presenta come una costruzione imponente in stile gotico, attorno alla quale, nel corso del tempo, sono state edificate mura di protezione. Il santuario di Jasna Gòra è mèta di pellegrinaggi già a partire dal Medioevo; soprattutto d’estate si può assistere ad una moltitudine di gente che si reca ordinatamente a piedi verso il santuario, percorrendo anche centinaia di chilometri e quindi impiegando giorni di duro cammino per presentarsi al cospetto della Madonna Nera. I pellegrini che si recano al santuario della Madonna Nera sono di tutte le età e partono per questo lungo viaggio sia da soli che in compagnia, a gruppi, per pregare e chiedere aiuto alla Madonna.

L’altra mèta di pellegrinaggio è il santuario di Kalwaria che si trova nella Diocesi di Cracovia. Non è soltanto un santuario mariano. Tra i più frequentati centri di pellegrinaggio della Polonia, Kalwaria Zebrzydowska fa parte di un progetto paesistico-architettonico fra i più interessanti d’Europa. Sono oltre un milione i pellegrini che ogni anno visitano il complesso devozionale. Gli inizi del santuario di Kalwaria risalgono al 1601, quando Mikolaj Zebrzydowski, voivoda di Cracovia, eresse sul monte Zarek una cappella dedicata alla Crocifissione del Signore, seguendo un modello in gesso della cappella di Santa Croce a Gerusalemme. La cappella venne consacrata quale chiesa il 4 ottobre 1601 dal nunzio papale Klaudiusz Rangoni, e doveva servire alla famiglia degli Zebrzydowski come luogo di preghiera durante la Quaresima. Nel santuario è conservata un’icona della Madonna molto venerata.

La figura di Giovanni Paolo II

La canonizzazione di Giovanni Paolo II a dieci anni dalla sua morte ha rilanciato di nuovo la sua figura di ”ideatore” delle GMG, esperienza che tuttora ispira. Ormai, però, sta tramontando quella che potremmo chiamare la “generazione Giovanni Paolo II”: molti giovani (forse la maggior parte) che parteciperanno al raduno di Cracovia, non lo hanno conosciuto direttamente.

Il fatto di essere nella sua terra lo richiamerà continuamente alla memoria: non c’è luogo (non solo religioso) degli ambienti interessati alla GMG che non esponga una sua immagine. La prossima GMG è una bella occasione per riproporne non soltanto la biografia, ma anche una rilettura della sua figura che riesca a dire la forza della sua spiritualità ai giovani di oggi e l’importanza della sua presenza nella vita della Chiesa.

Ti potrebbero interessare anche: