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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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19 aprile

“Vita di Karol” a Busto Arsizio

Al Teatro Sociale lo spettacolo scritto e diretto da Delia Cajelli, realizzato con il contributo della Fondazione Lambriana

15 Aprile 2011

«Dalle assi del palcoscenico al soglio pontificio: la storia di “un uomo che ha cambiato il mondo”. La storia di un uomo che diventerà Santo. Uno spettacolo per riscoprire una delle figure più sfaccettate del Novecento: Karol Wojtyla. Il “guerriero della pace”. Il Papa dei giovani e delle genti. Il “grande comunicatore”. Il Papa del perdono e della sofferenza. Il Papa degli artisti». Così il Teatro Sociale di Busto Arsizio e l’associazione culturale Educarte presentano la loro nuova produzione teatrale, Vita di Karol (Il mio Wojtyla), su testo e per la regia di Delia Cajelli. Lo spettacolo, realizzato grazie al patrocinio e al contributo economico della Fondazione Lambriana per attività religiose e caritative, debutterà martedì 19 aprile, alle 21, a chiusura della rassegna “Una Storia, tante storie”, promossa dalla sala bustese nell’ambito della stagione cittadina “BA Teatro”.
Fonti per questo itinerario nella vita di Giovanni Paolo II, proposto a Busto Arsizio in occasione della Pasqua 2011 e poi in tournée nel Nord Italia grazie all’impegno della LPM Spettacoli di Magnago, sono, oltre ai tanti scritti del Pontefice polacco, alcune citazioni bibliche e libri di recente pubblicazione quali Il mio Karol di Aldo Maria Valli, I segreti di Karol Wojtyla di Antonio Socci, I martedì di Karol di Mieczyslaw Mokrzycki, Perché è santo di Slawomir Oder e Saverio Gaeta e Karol e Wanda di Giacomo Galeazzi e Francesco Grignetti. Particolare attenzione verrà data anche a tre volumi usciti in occasione della beatificazione, prevista per il 1° maggio: Giovanni Paolo II: La biografia di Andrea Riccardi, Giovanni Paolo II nel cuore del mondo di Angelo Comastri e Giovanni Paolo II. Beato di Renzo Sala.
Lo spettacolo si aprirà con un itinerario evocativo attraverso la produzione teatrale e poetica di Karol Wojtyla, la sua esperienza di attore e regista nel Teatro rapsodico clandestino di Cracovia, per poi soffermarsi brevemente sulla scelta sacerdotale e sui tanti volti del lungo pontificato: dai viaggi per il mondo al rapporto con i giovani, dalla grande capacità comunicativa all’esperienza della sofferenza e della malattia, senza dimenticare il pensiero di Giovanni Paolo II sul lavoro, sulla donna, sull’amore, sulle altre grandi religioni monoteiste, sugli avvenimenti che hanno segnato la storia del Novecento (dal nazismo alla caduta del Muro di Berlino). Non mancherà, proprio all’inizio dello spettacolo, un richiamo all’ultima immagine che tutti noi abbiamo del «Papa degli artisti», dell’uomo capace di radunare folle oceaniche e di conversare con la stessa sensibilità e attenzione con gli umili come con i potenti: quella del funerale, con il feretro dalla semplicità francescana e l’evangelario sfogliato dal vento.
Info e prenozioni: tel. 0331.679000, lunedì, martedì e giovedì 9.30-12 e 16-18; mercoledì e venerdì 9.30-12.