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Sirio 30  settembre - 06 ottobre 2024
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Don Antonietto Abramo Volontè

22 Dicembre 2014

Ieri è morto don Antonietto Abramo Volontè, dal 2003 residente a Busto Arsizio presso la parrocchia S. Luigi e Beata Giuliana. Nato a Guanzate (Co) il 13 aprile 1924 e ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 28 giugno 1953, dopo essere stato Vicario parrocchiale a Pregnana Milanese, dal 1953 al 1955, a Intimiano (Co), dal 1955 al 1958, e a Marcallo (Mi), dal 1958 al 1966, ha ricoperto l’incarico di Cappellano dell’Ospedale di Busto Arsizio (Va), dal 1966 al 1973, e di Cappellano Rettore dell’Ospedale di Lecco, dal 1973 al 1979. Poi nel 1979 è diventato parroco di S. Pietro Martire a Seveso (Mb). Nel 1987 è tornato Cappellano della Cappellania S. Giuseppe dell’Ospedale di Busto Arsizio (Va) e, dal 1992 fino al 2003, è stato Rettore della stessa Cappellania. Inoltre, dal 1991 al 2004, è stato assistente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani sezione di Busto Arsizio.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della parrocchia
S. Luigi e Beata Giuliana di Busto Arsizio

Carissimi fedeli, partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Abramo Volontè e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio. Il lungo ministero di don Abramo si svolse essenzialmente al servizio degli ammalati come cappellano all’Ospedale di Busto e come assistente della locale sezione dell’Associazione Medici Cattolici Italiani: un servizio condotto al di fuori degli sguardi della comunità, ma non per questo meno significativo. Accostarsi alla sofferenza di una persona, dei suoi familiari richiede attenzione, sensibilità, capacità di empatia e don Abramo sapeva come accogliere con umiltà e discrezione chiunque incontrasse. Voi tutti avete imparato a stimare e ad amare don Abramo perché avete visto in lui un uomo di grande preghiera e di ascolto, assiduo in confessionale per aiutare, così come aveva fatto per gli ammalati, chi attraversava un periodo difficile e aveva bisogno di un consiglio e di una parola di conforto. Ora don Abramo ha terminato il suo cammino terreno e noi, affidandolo all’abbraccio misericordioso del Padre, gli chiediamo di continuare a vegliare sul nostro. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.