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Don Ambrogio Cereda

10 Aprile 2015

È morto stamattina don Ambrogio Cereda, Cappellano della Cappellania Santi Cosma e Damiano presso l’Ospedale civile di Vimercate e residente ad Aicurzio – S. Andrea Apostolo, dal 1995. Canonico onorario del Venerando Capitolo di S. Vittore M. a Varese. Nato a Aicurzio il 21 giugno 1925 e ordinato sacerdote nel Duomo di Milano l’11 giugno 1949, dal 1949 al 1962 è stato Vicario parrocchiale a Varese, dal 1962 Amministratore parrocchiale ad Avigno di Varese – S. Giovanni Battista, poi parroco fino al 1994. Dal 1994 al 1995 è stato residente con incarichi pastorali a Bellusco – S. Martino.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della parrocchia
S. Andrea Apostolo di Aicurzio

Carissimi fedeli, sono vicino al vostro cordoglio per la scomparsa di don Ambrogio Cereda e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio. È stato un ministero svolto nascostamente quello di don Ambrogio. La sua timidezza lo condusse a privilegiare i contatti discreti, ma non per questo meno partecipi, con piccole realtà ecclesiali, senza trascurare l’azione sul campo quando era necessario. Laureato in scienze politiche si dedicò con passione per quasi vent’anni all’insegnamento della storia e della filosofia al Liceo Scientifico di Varese. Su indicazione di papa Paolo VI, per far fronte alla crescente immigrazione, si rese disponibile per la frazione di Avigno, costruendo la chiesa e fondando la comunità parrocchiale. Nel 1995 si trasferì ad Aicurzio dedicandosi alle confessioni presso il Santuario Madonna del Bosco e presso le Suore di Brentana, compiendo il suo servizio pastorale anche come cappellano della Casa di Riposo di Ornago. Un sacerdozio caratterizzato da incontri con la persona, quasi a voler rimarcare una particolare attenzione ad un problema che richiedeva cura e partecipazione esclusiva: ecco i tratti del sacerdozio di don Ambrogio, che ora ringraziamo per quanto ha donato alla Chiesa ambrosiana affidandolo all’abbraccio misericordioso del Padre. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.