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Sanità

Tumori, la crisi “taglia” le cure

A causa dei problemi di budget, molti ospedali in Lombardia stanno frenando su farmaci innovativi, forme terapeutiche all'avanguardia e sperimentazioni cliniche -

Cristina CONTI Redazione

27 Febbraio 2009

Tagli ai fondi per la ricerca sui tumori. E anche per le cure. Sono solo due dei tanti effetti della crisi. Ma sicuramente i più tragici. Niente farmaci innovativi e cure all’avanguardia per i malati di cancro. In Lombardia alcuni ospedali stanno frenando sulle sperimentazioni cliniche no profit, proposte dai medici per verificare l’efficacia delle terapie nuove quando le tradizionali non funzionano più. “Leucemie, linfomi e mielosi possono essere combattuti con gli off label, medicinali regolarmente registrati ma che sono al di fuori della loro indicazione terapeutica – spiega Paolo Corradini, direttore del dipartimento di Medicina Oncologica dell’Istituto dei Tumori e docente di Ematologia all’Università degli Studi -. Per sottoporre i pazienti alle cure è necessario comunque il via libera dei vertici degli ospedali che, però, nelle ultime settimane in più casi hanno negato per motivi di costi».
L’istituto di via Venezian coordina, infatti, due studi a livello nazionale che raggruppano venticinque ospedali italiani. Nella sperimentazione sono coinvolti 300 malati di linfoma, in attesa di trapianto di midollo osseo. Uomini e donne che grazie all’uso di medicinali off label hanno la possibilità di allungare l’aspettativa di vita e di limitare la possibilità di ricaduta. Vita da malato. In cerca di cura, di una speranza di poter continuare a vivere e di rimanere, ancora per un po’ di tempo, insieme ai propri cari. «Il protocollo, infatti, non prevede la fornitura gratuita del farmaco e i vertici degli ospedali non vogliono coprire i costi», ha aggiunto Corradini.
Ma non basta. I comitati etici degli ospedali stanno rallentando le procedure burocratiche e i medici temono di dover sospendere le cure ai pazienti, anche se per legge l’utilizzo dei medicinali in sperimentazioni cliniche è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. E scatta l’allarme per chi ormai da lungo tempo aspetta una cura. «La Lombardia è tra i leader in Italia degli Studi clinici sperimentali. Non solo: dopo la Finanziaria 2007 che imponeva un giro di vite sull’uso degli off label, il Pirellone è stato la prima istituzione a livello nazionale ad adottare politiche sanitarie a vantaggio dei malati. Il tutto non può naufragare proprio adesso per i problemi di budget degli ospedali», conclude Corradi. Tagli ai fondi per la ricerca sui tumori. E anche per le cure. Sono solo due dei tanti effetti della crisi. Ma sicuramente i più tragici. Niente farmaci innovativi e cure all’avanguardia per i malati di cancro. In Lombardia alcuni ospedali stanno frenando sulle sperimentazioni cliniche no profit, proposte dai medici per verificare l’efficacia delle terapie nuove quando le tradizionali non funzionano più. “Leucemie, linfomi e mielosi possono essere combattuti con gli off label, medicinali regolarmente registrati ma che sono al di fuori della loro indicazione terapeutica – spiega Paolo Corradini, direttore del dipartimento di Medicina Oncologica dell’Istituto dei Tumori e docente di Ematologia all’Università degli Studi -. Per sottoporre i pazienti alle cure è necessario comunque il via libera dei vertici degli ospedali che, però, nelle ultime settimane in più casi hanno negato per motivi di costi».L’istituto di via Venezian coordina, infatti, due studi a livello nazionale che raggruppano venticinque ospedali italiani. Nella sperimentazione sono coinvolti 300 malati di linfoma, in attesa di trapianto di midollo osseo. Uomini e donne che grazie all’uso di medicinali off label hanno la possibilità di allungare l’aspettativa di vita e di limitare la possibilità di ricaduta. Vita da malato. In cerca di cura, di una speranza di poter continuare a vivere e di rimanere, ancora per un po’ di tempo, insieme ai propri cari. «Il protocollo, infatti, non prevede la fornitura gratuita del farmaco e i vertici degli ospedali non vogliono coprire i costi», ha aggiunto Corradini.Ma non basta. I comitati etici degli ospedali stanno rallentando le procedure burocratiche e i medici temono di dover sospendere le cure ai pazienti, anche se per legge l’utilizzo dei medicinali in sperimentazioni cliniche è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. E scatta l’allarme per chi ormai da lungo tempo aspetta una cura. «La Lombardia è tra i leader in Italia degli Studi clinici sperimentali. Non solo: dopo la Finanziaria 2007 che imponeva un giro di vite sull’uso degli off label, il Pirellone è stato la prima istituzione a livello nazionale ad adottare politiche sanitarie a vantaggio dei malati. Il tutto non può naufragare proprio adesso per i problemi di budget degli ospedali», conclude Corradi.

Un apparecchio del laboratorio analisi