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Tra i due litiganti il bimbo soffre

Gravi conseguenze psicologiche per i figli di genitori in contrasto tra loro. Negli ultimi cinque anni raddoppiati i casi in città: lo attestano le statistiche del Centro per il Bambino maltrattato

27 Novembre 2008

28/11/2008

di Cristina CONTI

Troppe liti in famiglia. E i bambini vanno in crisi. Negli ultimi cinque anni sono raddoppiate le segnalazioni e gli interventi per il disagio psicologico dei bambini. A dirlo sono le statistiche del Centro per il Bambino maltrattato, confermate da quelli istituzionali.

Se è in calo il numero di minori che subiscono violenze fisiche o sessuali, crescono quelli con problemi psicologici o trascurati dai genitori. «Siamo sempre più spesso alle prese con i figli di genitori separandi o separati, che non riescono a trovare un equilibrio perché troppo presi da liti, frustrazioni e rabbie – spiega la dottoressa Teresa Bertotti, direttore del Centro per il Bambino maltrattato -. Queste mamme e papà cercano solidarietà nei bambini tirandoli da una parte all’altra e mettendoli in una situazione di sofferenza che può sfociare in problemi molto gravi».

Liti, sfuriate, bambini contesi tra i due genitori: una situazione davvero difficile per i piccoli che vogliono bene a papà e mamma allo stesso modo e vorrebbero vederli vivere insieme felici. «I bambini sono completamente disorientati – aggiunge la dottoressa -. Non sanno come rispondere, hanno paura a manifestare sentimenti verso un genitore per non far arrabbiare l’altro. E poi piangono continuamente, fanno capricci e hanno incubi».

Quando poi i piccoli assistono a violenze fra i genitori, la situazione diventa inevitabilmente ancora più complicata. La segnalazione arriva il più delle volte dai legali che curano le separazioni e che parlano con i bambini, rendendosi conto per primi del trauma che stanno vivendo. Ma più spesso sono gli assistenti sociali (nell’80% dei casi) a rivolgersi all’autorità giudiziaria; raramente tocca ai vicini di casa (3%) e alla scuola (2%).

Un fenomeno che non riguarda solo poche famiglie emarginate. «I drammi, infatti, sono il più delle volte ambientati in famiglie considerate normali, con genitori di cultura media e con una buona professione – precisa la Bertotti -. Anzi, i problemi sono maggiori laddove abbiamo genitori ossessionati dall’idea della realizzazione di loro stessi sul lavoro e delle performances alte a tutti i costi richieste dalla nostra società». Ma la maggior parte delle situazioni possono essere risolte con il dialogo e l’amore.