Share

L’Unione Europea scende in campo contro le truffe dei telefonini

La Commissione europea prende posizione sulle cosiddette "truffe delle suonerie" che vanno ai danni dei cittadini comunitari. Meglena Kuneva, commissario per i consumatori, ha presentato i risultati di un'indagine avente per oggetto i siti web che offrono servizi legati alla telefonia mobile come ad esempio suonerie e wallpaper.

18 Luglio 2008

18/07/2008

«L’indagine condotta su più di 500 siti web nei 27 Stati membri, in Norvegia e Islanda, ha riscontrato – secondo Kuneva – che l’80% dei siti controllati richiedeva ulteriori indagini poiché si sospettava violassero le norme dell’Unione a tutela dei consumatori». Ulteriore preoccupazione deriva dal fatto che «molti dei siti internet controllati sono rivolti a bambini e a giovani».

Molteplici i problemi riscontrati: informazioni poco chiare sui prezzi, prezzi incompleti o che non comprendono le tasse, consumatori che non sono informati del fatto che stanno sottoscrivendo un abbonamento. Vari siti non forniscono invece le informazioni per contattare il commerciante che offre il servizio. Altri problemi concernono le informazioni fuorvianti come nel caso di quelle scritte a caratteri molto piccoli oppure l’utilizzo improprio della parola “gratis”.

Il fenomeno delle truffe assume proporzioni rilevanti se si considera che nell’Ue27 sono in funzione 495 milioni di telefoni cellulari e se si pensa che nel 2007 il valore delle vendite di suonerie in Europa è stato stimato a 691 milioni di euro. «Quest’azione – ha spiegato la commissaria – è una risposta diretta a centinaia di reclami dei consumatori pervenuti alle autorità nazionali. Troppe persone sono oggetto di sgradite e costose sorprese a causa di oneri poco chiari, canoni e abbonamenti a suonerie di cui vengono a conoscenza soltanto quando vedono la bolletta del telefonino».

La Commissione ha quindi avviato una azione repressiva su scala Ue per individuare ognuno di questi commercianti sleali. Le società verranno contattate dalle autorità nazionali «che chiederanno loro di chiarire i problemi identificati o di porvi rimedio. Coloro che non lo facessero saranno soggetti a un’azione legale che comporterà multe o la chiusura del loro sito web». Meglena Kuneva aggiunge: «Dobbiamo però inviare un chiaro messaggio, soprattutto agli adolescenti e ai bambini. State attenti! I problemi sono nascosti nelle clausole scritte in piccolo» che devono sempre essere controllate con attenzione.