Una delle particolarità più note della liturgia ambrosiana è il fatto che i venerdì di Quaresima siano a-liturgici, ovvero non è prevista la celebrazione dell’Eucarestia. «Non soltanto non si dice messa – precisa don Claudio Magnoli, Segretario della Congregazione del Rito ambrosiano – ma non vi è nemmeno l’uso di fare la comunione al di fuori messa, fatta eccezione nel caso di malati gravi. Il “digiuno eucaristico” è un segno che si affianca al digiuno materiale, secondo la logica che si rinnova l’attesa anche astenendosi dall’Eucarestia».
L’usanza, come spiega ancora don Magnoli, trova un corrispettivo in alcune Chiese dell’Oriente cristiano e sembra avere origini remote: «Nell’antica tradizione il digiuno del venerdì terminava a tarda sera: al tramonto i cristiani usavano incontrarsi per ascoltare la Parola. Alla fine c’era anche una celebrazione dell’Eucarestia, che però giungeva quando ormai era già l’alba del sabato».
Cosa suggerisce il nuovo Lezionario ambrosiano per i venerdì di Quaresima? A rispondere è ancora don Maglioli: «Accanto alla pia pratica della Via Crucis, che ha una tradizione ormai consolidata, viene data la possibilità di un’assemblea liturgica in cui celebrare i Vespri quaresimali, arricchiti da quattro letture dall’Antico Testamento (secondo due cicli di celebrazioni, l’anno 1 e 2) che sono di fatto parte integrante dell’ordinamento quaresimale delle letture secondo il nuovo Lezionario. Il Lezionario riporta naturalmente anche i salmelli e le orazioni, in una struttura simile a quella dei Vespri delle grandi vigilie, come a Natale e nella stessa Pasqua. Il canto del Magnificat invece è omesso».
Quaresima
Venerdì senza messa
Il nuovo Lezionario propone un momento comunitario pur nell'assenza di Eucarestia, come vuole la tradizione ambrosiana: la celebrazione dei Vespri quaresimali con la lettura di quattro brani tratti dall'Antico Testamento
Stefania CECCHETTI Redazione
27 Febbraio 2009