La grafologia è una scienza importante. Dall’esame della scrittura di una persona si ricavano molto. Non ci dicono tanto sul santo, ma moltissimo sull’uomo Luigi Monza. Dallo studio eseguito da un esperto come il professor Pacifico Cristofanelli, perito grafologo, direttore Istituto grafologico Moretti di Urbino, direttore della rivista Scrittura, scaturiscono alcune conclusioni. «Per quanto concerne la personalità il nostro beato si manifesta come un uomo vitale, attivo, sensibile e vibratile, con un carattere che lo porta a correre verso le idee, verso il futuro, ma soprattutto verso l’essere umano, come spinto da un’esigenza interiore. La sua intelligenza è caratterizzata sia da discreta apertura mentale che da capacità di assimilare ciò che viene proposto dagli altri, ed evidenzia una forte capacità di ragionamento e di verifica. Egli, per temperamento, ha una spiccata attitudine alla critica che lo porta a non accettare idee o proposte senza averle prima valutate in ogni loro aspetto. Circa la capacità progettuale risulta che le sue iniziative (mai solo esteriori o appariscenti) nascono da un bisogno endogeno ad agire, più che da una reale capacità di realizzazione. Invece per quanto concerne la capacità relazionale i suoi rapporti sono improntati a una forma pacata e calma, che però non gli impedisce di esternare il proprio punto di vista, i valori in cui crede, ma soprattutto di intervenire con fermezza quando occorre. Alcuni atteggiamenti che nell’età più giovane erano piuttosto formali, se nell’età più matura ed avanzata appaiono impostati sulla difensiva, hanno in realtà funzione di "autodifesa" di chi non vuole disturbare la suscettibilità altrui, ma al momento opportuno saprà far presente ogni sua rimostranza».