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La politica tra democrazia e verità

Come perseguire la convivenza civile pur partendo da differenti visioni del mondo? Sabato 17 maggio a Milano l'annuale convegno di studio di Città dell'uomo, l'associazione fondata da Giuseppe Lazzati: relazioni di Guido Formigoni e Michele Nicoletti

5 Giugno 2008

13/05/2008

“Democrazia e verità: una questione aperta nel magistero ecclesiale e nella coscienza cristiana” è il tema del convegno annuale di studio che “Città dell’uomo”, l’associazione fondata da Giuseppe Lazzati, organizza sabato 17 maggio, dalle 15 alle 17, presso la Fondazione Giuseppe Lazzati (largo Corsia dei Servi 4, Milano), in collaborazione con Agire Politicamente, Aggiornamenti sociali, Argomenti 2000, Associazione Rosa Bianca Comunità e Lavoro, Fondazione Lazzati e Movimento dei Cristiano-Sociali.

La Centesimus Annus di Giovanni Paolo II, del 1991, dopo aver positivamente valutato i regimi politici basati sulla libertà di scelta e il coinvolgimento dei cittadini nella decisione sui governi, afferma: «A questo proposito, bisogna osservare che, se non esiste nessuna verità ultima la quale guida e orienta l’azione politica, allora le idee e le convinzioni possono esser facilmente strumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia. […] La libertà è pienamente valorizzata soltanto dall’accettazione della verità: in un mondo senza verità la libertà perde la sua consistenza, e l’uomo è esposto alla violenza delle passioni e a condizionamenti aperti od occulti» (n. 46).

Il tema è stato più volte poi ripreso anche da Benedetto XVI, senza peraltro uscire da una sollecitazione indiretta e interrogativa, che lascia aperta la questione. Di qui lo sviluppo di crescenti incertezze sul valore stesso della democrazia tra i credenti e il timore della «dittatura del relativismo», che conduce a un approccio cinico e strumentale alla democrazia, oppure a una esplicita svalutazione del suo funzionamento.

La ricerca non può quindi fermarsi qui. Di che natura è questo appello alla «verità ultima»? Si tratta di un appello a verità asserite e sanzionate da un’autorità esterna al gioco democratico? Si tratta della condensazione dei valori della persona e della convivenza riconosciuti da tutti, al di là del variare di maggioranze o minoranze? Si può intendere la democrazia moderna come orizzonte possibile di un discorso comune di ricerca della verità in cui – tra diversi e restando diversi sulle opzioni ultime rispetto alle visioni del mondo – si riescono a perseguire livelli più alti di accordo e convivenza civile?

Il convegno vuole ruotare attorno a queste domande cruciali. Il programma prevede una ricognizione storico-critica – a cura di Guido Formigoni, presidente di “Città dell’uomo” e docente di Storia contemporanea presso l’Università Iulm di Milano – e una riflessione teorico-politica di Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento. Seguiranno il dibattito e le conclusioni.

Info: tel. 02-799233 – info@cittadelluomo.it