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Agrate Brianza

Per Clemente gioia che si apre al mondo

Momenti culminanti della veglia presieduta da monsignor Luigi Stucchi, l’adorazione eucaristica e la preghiera di ringraziamento per padre Vismara e la sua capacità di essere «straordinario nell’ordinario»

di Lorenzo MERIGNATI

26 Giugno 2011

I fedeli agratesi ieri sera si sono radunati nella chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio per prepararsi spiritualmente alla beatificazione di Padre Clemente Vismara attraverso una veglia di preghiera. A presiedere la funzione c’era monsignor Luigi Stucchi, Vicario episcopale della Zona pastorale II, che in più di un passaggio della sua introduzione ha sottolineato come «la gioia» sia il sentimento che meglio esprime lo stato d’animo di tutti coloro che portano Padre Vismara nel cuore.
Le orazioni poi sono state intervallate dalla lettura di brani scritti dal beato di Agrate, fino al momento culminante della veglia: l’adorazione eucaristica. Il momento di raccoglimento spirituale si è concluso con una preghiera di ringraziamento per il beato Clemente Vismara.
Padre Clemente Vismara era nato ad Agrate Brianza ma ha vissuto 65 anni in Birmania come missionario del Pime. In virtù della sua infaticabile opera svolta tra i più giovani è stato chiamato “il Santo dei bambini”.
In occasione della beatificazione di Padre Clemente i suoi confratelli del Pime, la Diocesi di Milano e la gente di Agrate hanno proposto in questi giorni numerose attività mirate ad approfondire la conoscenza della sua vita e della sua capacità di essere “straordinario nell’ordinario”. Tra queste attività vale la pena citare la mostra organizzata dalla Comunità pastorale “Casa di Betania” in collaborazione con il Comune. Presso la Cittadella della Cultura, in via Gian Matteo Ferrario, fino al 9 luglio prossimo sarà possibile visitare un’esposizione di pannelli che raccontano la storia di Padre Vismara. Nello stesso periodo, a pochi passi dalla mostra, si potranno far visita alla casa natale del beato che accoglie al suo interno diversi oggetti appartenuti al missionario.