1. Andate a dire agli uomini che sono vivi
Ci sono uomini e donne che camminano sulla terra e vivono senza sapere di essere vivi, vivono indaffarati e infelici e non sanno perché, vivono gaudenti e infelici e non sanno perché, vivono e pensano che sono destinati a morire.
Andate a dire a tutti i figli degli uomini che sono vivi e che la morte, l’ultima nemica, è stata vinta e in Cristo «primizia di coloro che sono morti, […] tutti riceveranno la vita».
Andate a dire agli uomini che sono vivi, andate a dirlo là dove vivete, là dove lavorate, là dove incontrate la miseria e il benessere. Andate a dirlo là dove i preti non possono arrivare. Andate a dirlo là dove altri discepoli sono forse intimiditi e non sanno come dire di essere vivi della vita ricevuta, della vita eterna.
Andate a dire agli uomini che sono vivi: voi vi nutrite del pane di vita, voi li invitate a riconoscere la presenza di Gesù vivo nel pane vivo disceso dal cielo.
La Chiesa ha bisogno di uomini che, consacrati per il ministero, dicano a tutti che sono vivi e offrano il pane di vita.
2. Andate a dire agli uomini che sono liberi
Ci sono uomini e donne che vivono come rassegnati a un destino, piegati dal troppo soffrire, imprigionati in ingranaggi troppo indiscutibili, segnati da situazioni troppo vincolanti.
Andate a dire a tutti che sono liberi: possono scegliere il bene o il male, possono dire sì o no all’affamato che chiede un pane, possono dare tempo a chi pena in carcere o trattenere per sé il proprio tempo come proprietà privata per un uso privato.
Andate a dire che sono liberi e che dalla loro libertà dipende la qualità della vita di tutti. Andate a dire che non è lo stesso fare il bene o non fare niente o fare il male: perché non siamo destinati alla morte e tutti dovremo rendere conto a Dio.
La Chiesa ha bisogno di uomini consacrati che dicano agli uomini la Parola buona del Vangelo per annunciare che sono liberi, sono stati liberati, e niente e nessuno può impedire di amare.
3. Andare a dire agli uomini che sono benedetti
Ci sono uomini e donne che vivono smarriti, come se fossero dimenticati da Dio; che vivono angosciati, come se fossero condannati a tremendi castighi; che vivono spaventati, come se fossero assediati dalle invincibili potenze del male; che vivono tormentati da sensi di colpa.
Andate a dire che sono benedetti in nome di Dio: nel segno della croce è squarciato il velo del tempio e Dio si è rivelato in Gesù misericordia, perdono, amicizia fedele. E nell’ultimo giorno per ogni gesto minimo sarà pronunciata la benedizione: «Venite, benedetti del Padre mio!».
Andate a dire agli uomini che non c’è male che sia irrimediabile se consegnato alla misericordia di Dio: Dio benedice i suoi figli; andate a dire agli uomini che non c’è bene che sia dimenticato, se è scritto nel libro della vita. Dio benedice i suoi figli.
La Chiesa ha bisogno di uomini consacrati che percorrano i giorni e le terre per benedire ogni figlio d’uomo perché nessuno si senta escluso dalla benedizione di Dio.
4. Andate a dire agli uomini del trono di fuoco
«Fa freddo nella storia» (G. Caproni). Ci sono uomini e donne che sembrano felici, ma hanno il gelo nel cuore; ci sono uomini e donne che sembrano affettuosi, ma hanno il gelo nel cuore, ci sono uomini e donne che sembrano irreprensibili, ma hanno il gelo nel cuore.
Andate a dire a tutti del roveto ardente che ha acceso in voi il fuoco: parlate del «trono che era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente e un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui».
Parlate di quell’intimo ardore che ha acceso la vostra vita, parlate di quella gioia profonda e invincibile che è il trono sul quale si è assiso il vegliardo. Date testimonianza che c’è una gioia invincibile perché al Figlio dell’uomo «è stato dato ogni potere, gloria e regno, il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai e il suo regno non sarà mai distrutto». E il potere del Figlio dell’uomo è il potere di rendere felici, veramente felici, felici per sempre.
La Chiesa ha bisogno di uomini e donne che si accostino al roveto ardente, al fuoco che riscalda e si lascino accendere ogni giorno dall’intimo ardore.

