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«Perché stessero con lui e per mandarli a predicare»

XXV Anniversario della Dedicazione della chiesa parrocchiale, Varese, Parrocchia di Sant’Antonio alla Brunella - 21 ottobre 2025

21 Ottobre 2025

1. La crisi nel ministero di Gesù

La gente lo cerca, la folla lo assedia, tutti coloro che hanno un tormento vogliono toccarlo per trovare sollievo. Rischiano di schiacciarlo con il loro entusiasmo, le loro pretese. Ma questo periodo di popolarità è frutto di un fraintendimento. Lo cercano, ma non lo conoscono. Si aspettano miracoli per la salute, ma non raccolgono la sua promessa di salvezza. Parlano e gridano, invece dovrebbero tacere.

Dall’entusiasmo scentrato viene l’impopolarità di Gesù. Si legge nelle pagine dei Vangeli. Si legge nel racconto del nostro tempo. A chi interessa Gesù? Molta gente si aspetta molto dalla comunità cristiana, forse anche pretende. Ma chi viene a cercare lui, Gesù, e non il bene che si fa in suo nome?

E coloro stessi che mettono in pratica la sua parola, hanno ancora bisogno di lui? Forse basta loro il compimento delle opere buone che Gesù raccomanda. Forse si adatta il rimprovero dell’angelo della Chiesa di Efeso: «Ho però da rimproverarti di aver abbandonato il tuo primo amore».

 

2. Chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici… (Mc 3,13s)

Il numero 12 è importante. È un segno decisivo. Ma su coloro che sono stati scelti ci sarebbe molto da dire: sono gente mediocre, di alcuni non si sa altro che il nome, qualcuno non dice neppure una parola in tutto il Vangelo, in genere non capiscono quello che Gesù vuol dire e sono spesso rimproverati da lui, nei momenti critici non si rivelano all’altezza, Giuda lo tradisce.

Perché ha scelto questi uomini? Forse per invitarci ad ascoltare la sua chiamata: la nostra inadeguatezza non è una ragione per resistergli. Non ha scelto i migliori, non ha scelto i più intelligenti o intraprendenti. Forse sceglie anche noi.

 

3. Le intenzioni di Gesù

La scelta di Gesù è motivata dal costituire un collegio apostolico che viva due dinamiche che sembrano contrastanti ma sono coessenziali: stare con lui ed essere mandati a predicare. La comunione con Gesù è la condizione che rende possibile la predicazione. L’essere attratti dall’amore di Gesù, che vuole renderci suoi amici, crea la possibilità di essere mandati a predicare.

Gesù non vuole degli esecutori di ordini, ma degli amici che raccolgano le sue confidenze e se ne facciano testimoni. Gesù non pone la sua priorità sui frutti che ci si possono aspettare dalla missione, ma sulla coerenza con il mandato.

 

Celebrare l’anniversario della dedicazione di questa chiesa è l’occasione per raccogliere ancora l’invito a stare con lui e obbedire ancora al mandato ricevuto.