1. La Visita Pastorale
La Visita Pastorla è l’occasione per dirvi che voi mi siete cari, che voi mi state a cuore. Attenzione che solitamente si esprime attraverso le persone che ricevono un mandato, che stabiliscono un rapporto di collaborazione con la pastorale diocesana: preti, catechisti, catechiste.
La Visita Pastorale è l’occasione per sottolineare l’appartenenza alla Chiesa Ambrosiana e alla Chiesa Cattolica diffusa su tutta la terra. La presenza del Vescovo, che è unico per tutta la Diocesi, è l’occasione per invitare a vivere l’appartenenza alla Chiesa Ambrosiana. Questa visita è quindi l’occasione per incoraggiare il cammino di comunione, dentro la città, dentro il Decanato, nella Chiesa diocesana.
Come don Maurizio scrive nella lettera di introduzione al Progetto Pastorale della Comunità Pastorale “Santa Croce”(2022), «La nostra comunità non è un’isola in mezzo al mare. Ha importanti e significativi vicini di casa – penso in particolare alle 5 parrocchie di Cologno Monzese che sono diventate un’unica Comunità Pastorale; è inserita in una Diocesi e nella Chiesa Cattolica. Questa Chiesa ha chiesto a tutti di vivere uno stile “sinodale”. Questo certamente ha a che fare con un modo autentico di porsi in ascolto e di trovare soluzioni e proposte comuni e condivise» (Progetto pastorale, 2022, 13).
Sono qui per incoraggiarvi: siate consapevoli, siate fieri, siate grati di far parte della Chiesa Ambrosiana; accogliete gli inviti, partecipate agli incontri della città, del Decanato, della Diocesi. È una povertà la Parrocchia che si interpreta come una comunità chiusa: rischia di invecchiare e di spopolarsi.
La Visita Pastorale è occasione per ascoltare quello che il Signore vuole dire a ciascuno di noi e alla nostra comunità.
2. Ho incontrato il folle di Dio
Ho incontrato il folle di Dio. L’ho incontrato una sera, a cena con amici. E il folle di Dio proprio durante la cena s’è addormentato e russava. Ah, come russava il folle di Dio! Lo sveglio e gli dico: perché sei così maleducato, perché, mentre sei qui in compagnia in casa di amici, ti addormenti e russi così?
Mi addormento e russo e non posso far altro. I vostri discorsi sono noiosi, voi non dite altro che banalità. Non fate che ripetere luoghi comuni e scambiarvi notizie che sapete già. Perciò mi addormento e russo.
I vostri discorsi sono interminabili elenchi di noiose lamentazioni, parole grigie che rendono grigio il mondo. Non ho buone ragioni per addormentarmi e russare?
Il vostro stare insieme è mangiare e bere, piatti raffinati e vini costosi; si mangia troppo, si beve troppo e si continua a dire di disturbi dovuti al mangiare troppo e al bere troppo e ciascuno ha il suo segreto per dimagrire. Non ti sembra che io abbia buone ragioni per addormentarmi e russare?
Ho incontrato il folle di Dio. L’ho incontrato a una conferenza sui massimi sistemi. E il folle di Dio proprio in faccia al relatore s’è addormentato e russava. Ah, come russava! Lo sveglio e gli dico: ma non ti vergogni? Proprio in faccia al famoso filosofo che ha studiato anche in America, ti addormenti e russi così?
Sì, mi annoio e mi addormento e russo. Mi spiace per il conferenziere illustre, ma se anche ha studiato in America è noioso e deprimente. Mi annoio quando afferma con perentoria sicurezza che l’unica cosa di cui siamo sicuri è che bisogna essere insicuri. Come il Precursore è noioso con le due domande: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Mi annoio mi addormento e russo quando l’illustre filosofo si mette addirittura a discutere se Dio possa esistere adesso che siamo così scientifici e intelligenti, come se Dio dovesse chiedere a lui il permesso di esistere.
Mi annoio e mi addormento e russo davanti alla rivelazione entusiasmante che sia lui che io non siamo tanto diversi dal mio cane e che i miei sentimenti e i miei poveri pensieri folli in realtà non sono pensieri ma combinazioni elettriche e processi di neuroni.
Mi annoio e mi addormento e russo e non posso farci niente se il conferenziere illustre che ha studiano anche in America decreta con inappellabile autorità che l’unico modo di essere intelligenti e di non credere a niente e di essere agnostici e, se possibile, disperati.
Non ho ragione di addormentarmi e russare alla faccia dello scienziato e del filosofo e del conferenziere famoso?
Ho incontrato il folle di Dio. L’ho incontrato in una chiesa, seduto in prima panca, quello sfacciato. Era addormentato e russava e metteva tutti in imbarazzo. Io l’ho svegliato e l’ho rimproverato: ma perché dormi e russi? Qui viene proclamata la Parola di Dio, parola tagliente come spada, ardente come fuoco, dissetante come acqua che zampilla per la vita eterna.
Forse sarà così, ma si legge del muto che grida di gioia, dei redenti che vengono con giubilo, della felicità perenne e della gioia. Se ne parla in modo così triste e noioso! Per questo mi addormento e russo. Si parla di fuoco e di ardore e chi ne parla è spento e stanco: non ho ragione di addormentarmi e russare? Si legge: «Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio». E vedo tra coloro che ascoltano uno sguardo spento: che cosa vedono i loro occhi? Mi addormento e russo: che noia!
Lo zoppo è invitato a saltare, il cieco a vedere, il muto a cantare, l’esiliato a sperare e la gente ascolta distratta ed esce di chiesa rassegnata e depressa così com’è entrata. E dunque che c’è di strano se io mi addormento e russo? Mi sembra che siano tutti addormentati, anche se non russano. In mezzo a gente assonnata, distratta, inerte anch’io mi addormento e russo.
Gli ho detto tante volte che è maleducato e imbarazzante quando si addormenta e russa, in modo così grossolano e sfacciato. E lui si ostina, convinto che le chiacchiere siano noiose, che i discorsi dei sapientoni sono arroganti e insopportabili, anche se “hanno studiato in America”: banalità di moda, piuttosto che pensieri e sapienza e perciò si addormenta e russa come uno sciocco. Il folle di Dio si annoia anche quando la Parola delle Scritture è una monotona tiritera. Nessuno esulta, nessuno si spaventa, nessuno si entusiasma e il mio amico, il folle di Dio si addormenta e russa. Gli ho detto tante volte di non essere così grossolano e maleducato. Ma lui, il folle di Dio, continua ad addormentarsi e a russare. Che volete farci? È un folle!

