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Perché ridi? Sei matto?

Prima Domenica di Avvento, Milano, Duomo - 16 novembre 2025

16 Novembre 2025

Ho incontrato il Folle di Dio. Rideva: ah, come rideva! Perché ridi? Sei matto? Non vedi quanto c’è da piangere?

Rido perché io sono folle, rido perché sono strano. Rido perché mi fa ridere vivere in una città di matti. C’è gente che corre, corre tutto il giorno e non ride mai. C’è gente che sta ferma, tutto il giorno non ride mai. Rido perché ridono i bambini, quando non gli hanno ancora detto che ridono solo i matti. Rido perché la gente si incanta di fronte alle cose destinate a crollare e dice: guarda come è bello il nostro tempio! Eppure, non «sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta». Non è ridicolo vantarsi delle rovine? Mi fa ridere la gente che fa la coda perché hanno detto: è qui! È qui il tuo idolo! È qui l’affare! È qui l’ultimo strumento della tecnologia per incatenare la libertà. È qui. È là! E tutti in coda perché sono tutti matti e non possono mancare. Non ti fanno ridere quelli che non hanno mai tempo per niente e si mettono in coda per ore per comprare per approfittare di un saldo?

Perché ridi? Sei matto? Tu vuoi fare arrabbiare la gente!
Rido. Ah, come rido della stupidità degli adoratori degli idoli! Qui c’è il tuo idolo: e la gente corre e fa la coda e chiede la firma e applaude a comando.  E c’è una ragazza che quasi sviene perché l’idolo l’ha guardata in faccia e le ha detto: “Ciao, strega”. E le amiche l’hanno circondata di invidia e di eccitazione: “Che cosa ti ha detto? Com’era?”. C’è proprio da ridere.

Perché ridi? Sei matto? Non vedi quanta gente seria abita qui e fa cose perfette?
Rido perché ho visto montagne di cose perfette che danno un gran da fare ai miei amici della raccolta rifiuti. Ad ogni trasloco finiscono nella discarica delle cose perfette. Rido perché nelle case perfette non mi lasciano entrare, e sì che sono allegro e non faccio del male a nessuno. E mi fa ridere che le case sono vuote e che i miei amici dormono in macchina perché non possono abitare qui. E mi fa ridere contare i cani che abitano nel palazzo: sai che ci sono più cani che gente? Non è una cosa che fa ridere? E mi fa ridere la signora che parla con il cane e non parla con la figlia: non ti sembra che siamo tutti matti?.

Perché ridi? Sei matto? Non vedi quanta gente infelice vive in paese?
Non ti sembra che faccia ridere vedere gente infelice, vicino alla fonte della gioia? Non ti viene da dire: ma se avete sete, perché non bevete?

La follia del Folle di Dio legge il Vangelo e addirittura pensa che Gesù gli dia ragione e che il tremendo discorso apocalittico sia un modo per deridere i discepoli entusiasti delle pietre e la gente spaventata dalla vita. E lo spettacolo sconcertante di quelli che corrono qua e là per inseguire il Signore che è lì vicino, fa ridere il Folle di Dio. Il folle ride quando Gesù deride la gente agitata che corre di qui e di là a comando, convinta dall’ultimo ciarlatano: eh sì, la gente istruita, la gente aggiornata, la gente vestita bene che abita in case piene di libri, è una tribù di ridicoli creduloni. Ecco, ride il mio amico! Che volete farci? È un folle!