1. Una sorta di spaesamento
“Non riesco ad avere il personale di cui ho bisogno”. “Non trovo il lavoro che fa per me”. “Il lavoro che ho trovato, che mi piace, non mi consente una vita dignitosa a Milano”. “Non trovo più a un prezzo accessibile il materiale per i miei prodotti”. “Le decisioni del Presidente degli Stati Uniti stravolgono la situazione; il mercato più redditizio diventa inaccessibile, ecc.”.
2. Dallo spaesamento alla preoccupazione
Chi è raggiunto da una freccia, deve curarsi la sua ferita. Ogni dato che segnala un problema produce una freccia in soggetti diversi: il lavoratore dipendente, il lavoratore autonomo, il datore di lavoro, il sindacalista, il politico. Quando ciascuno è ferito, dolorante per la sua ferita, non è nelle condizioni di curarsi delle ferite degli altri e neppure delle sorti dell’esercito.
Queste metafore guerresche possono interpretare il momento che sta vivendo il mondo del lavoro, con la tendenza all’individualismo, alla difesa della propria posizione, alla preoccupazione per il futuro: dove troverò lavoro? Quale lavoro mi garantirà una sicurezza? Una realizzazione?
3. La parola provocatoria del Vangelo: «Non preoccupatevi».
La parola di Gesù non è, evidentemente, il suggerimento di un affidamento fatalistico a quello che succede, ma il comandamento della fiducia che alimenta la speranza. Quali sono gli “argomenti” di Gesù per seminare speranza?
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. A ciascun giorno basta la sua pena» (Mt 6,24-34).
- La fiducia radicale nella Provvidenza, ma anche la responsabilità di costruire un’economia dove ciascuno possa vivere con dignità, senza angoscia né abbandono: ecologia integrale di Papa Francesco.
- La libertà: non permettete alla ricerca di sicurezza di diventare un idolo, non si può servire Dio e la ricchezza. La costrizione ad arrendersi ai criteri del prepotente deve trovare una forza morale per rivendicare la libertà
- La sapiente considerazione del mondo e della storia: contemplando gli uccelli del cielo e i gigli del campo si impara qualche cosa a proposito dell’opera di Dio. Dio si cura delle sue creature, («Se Dio veste così l’erba del campo […] non farà molto di più per voi, gente di poca fede?»). Così la storia dell’economia, la storia della finanza, la storia sociale può essere fonte di sapienza.
- La priorità: cercare anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia. Il superamento dell’individualismo autoreferenziale conduce a concepirsi come figli del regno, «regno di amore, di giustizia, di pace» (Messale Ambrosiano, Prefazio della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo; GE, n. 25). La fraternità: cioè il bene comune favorisce il bene di tutti; la giustizia: custodire e promuovere il diritto di ciascuno contribuisce a promuovere il coinvolgimento di tutti nell’impresa comune.

