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«Mi hai consegnato cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque»

50° Anniversario del Fondo per l’Ambiente Italiano. Intitolazione del Monastero a Giulia Maria Crespi (1923-2020), Gornate Olona, Monastero di Torba - 6 giugno 2025

6 Giugno 2025

1. L’uomo è stato un errore di Dio?

Alcuni pensano che Dio abbia sbagliato. Avrebbe dovuto fermarsi al quinto giorno. Creare l’uomo, infatti, è stato un errore! Il mondo era così meraviglioso! L’acqua così limpida! L’aria così pulita! Le piante, i fiori, i frutti così belli! Invece Dio ha creato l’uomo e l’uomo ha rovinato tutto: ha sradicato piante e calpestato i fiori, sporcato l’acqua e inquinato l’aria.

Alcuni pensano che l’uomo sia una rovina e un pericolo per l’ambiente. Forse anche in molta ecologia ideologica si può trovare traccia di questa antipatia per l’umanità, specie per i poveri che sono sporchi, sono maleducati, sono incoscienti.

Ma Dio non è mai stato così entusiasta della sua opera come quando ha creato l’uomo! In un certo senso ha destinato tutto all’umanità, perché lo contemplasse, lo servisse e ne traesse di che vivere.

 

2. I talenti consegnati

Dio ha consegnato tutto all’umanità e per questo ha creato l’universo.

Ma l’intenzione di Dio è che gli uomini e le donne siano creati a immagine di Dio e partecipino della gioia di Dio. Come è la gioia di Dio? La gioia di Dio è la comunione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, è lo stupore per la bellezza del creato, è l’esultanza della libertà che si decide per l’amore. Uomini e donne partecipano della gioia di Dio perché vivono relazioni d’amore, vivano dello stupore operoso che si prende cura della bellezza, vivano dell’intima gioia che si decide per servire, amare.

L’universo con tutto quanto contiene si può intendere, secondo la parabola, così: l’immensa ricchezza consegnata come i talenti, perché siano messi a frutto. Giulia Maria Crespi ha messo a frutto con una sorta di furore i talenti ricevuti, secondo il profilo affascinante tracciato da Marco Magnifico.

Ha trafficato i suoi talenti, li ha moltiplicati, ha coinvolto e costretto molti a non tirarsi indietro quando partiva per le sue battaglie.

 

3. Il rendiconto

La fede in un aldilà diverso da quello dei preti induce a pensare che, in ogni caso, a conclusione della sua lunga vita Giulia Maria Crespi abbia vissuto il suo incontro faccia a faccia con Dio e abbia avuto la gioia di sentire che il suo rendiconto ha entusiasmato Dio: «bene, serva buona e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone».

 

4. L’eredità

Chi raccoglie l’eredità di Giulia Maria Crespi dovrà vigilare sul rischio di un’ecologia borghese, un po’ snob, un po’ razzista. Papa Francesco ha introdotto l’espressione “ecologia integrale” per indicare che la cura per il futuro del mondo esige un’attenzione alle persone, alle problematiche sociali, alle condizioni di vita di tutti, ed una custodia vigile e intelligente del giardino piantato da Dio; la cura per il futuro del mondo esige l’ammirazione e la custodia per il suo passato; la cura per il futuro del mondo impegna ad ammirare, custodire il giardino piantato da Dio e a rendere desiderabile abitare insieme in questo giardino, reso umano dalle virtù dell’umanità.