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La missione: ardore, credibilità, fallimento

III Domenica di Pasqua – Visita Pastorale (Decanato di Oggiono). Barzago, Bevera e Bulciago – Comunità Pastorale “Maria Regina degli Apostoli” - 4 maggio 2025

4 Maggio 2025

1. La Visita Pastorale

La Visita Pastorale è l’occasione per dirvi: “Voi mi siete cari. Voi mi state a cuore”. Normalmente il Vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal Vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La Visita Pastorale è l’occasione per dirlo di persona.

La Visita Pastorale è l’occasione per esprimere e raccomandare la consapevolezza di essere parte della Chiesa di Milano, e di essere inseriti nella comunione cattolica. Le presenze e la storia della comunità comprende una vocazione a tenere insieme l’attaccamento alla propria Parrocchia e ad allargare gli orizzonti per una pastorale di insieme nella Comunità Pastorale, per una pastorale giovanile ed iniziative a livello decanale, ed a tenere vivo lo sguardo sulla missione ad gentes nella Chiesa universale.

La presenza dei Padri della Consolata è invito all’apertura missionaria. Il Santuario di Bevera è luogo di devozione, pellegrinaggio, assistenza spirituale per tutto il territorio. Il grande numero di volontari, associazioni, iniziative è una forma edificante di partecipazione e animazione della vita delle parrocchie e dell’intera comunità pastorale. Le proposte diocesane offrono specie ai più giovani la possibilità di recepire le proposte decanali (Casa Zaccheo) e diocesane della FOM.

Siate consapevoli, siate fieri, siate disponibili per una vita della Parrocchia che sia inserita nella vita della città, nei rapporti con le altre Parrocchie del territorio, nel Decanato, nella Diocesi che è la Chiesa locale nel suo mistero e nella sua configurazione reale, all’interno della Chiesa Cattolica.

La Visita Pastorale è il momento per ascoltare insieme la Parola di Dio, quello che il Signore vuole dire, oggi a questa comunità, nella celebrazione della Messa domenicale.

 

2. «Sono in debito […] sono quindi pronto ad annunciare il Vangelo anche a voi»

La Parrocchia, le varie espressioni della comunità cristiana, la Comunità Pastorale sono una espressione della vocazione della Chiesa «scelta per annunciare il Vangelo di Dio». Come Paolo, ci sentiamo in debito verso la gente: Gesù ci chiama a portare la sua parola a tutti, anche in questo territorio, anche in queste tradizioni così belle e segnate dal Vangelo, anche in questa desolazione di molti che non sanno più della speranza.

La comunità che abita il territorio e pratica l’accoglienza nelle chiese sempre aperte, nelle iniziative di promozione e di accoglienza negli spazi degli oratori, delle forme di volontariato, delle attenzioni alle persone fragili desidera essere parola di Vangelo.

La visita alle famiglie, le forme di comunicazione per mezzo del mensile «Insieme», la cura per raggiungere le famiglie dei ragazzi tramite i Social, le proposte di iniziative culturali, di carità, di solidarietà dicono il desiderio di essere anima del territorio anche a livello pubblico, collaborando con l’amministrazione comunale.

 

3. «Se ne andarono via»

Il contesto è ostile, coloro che sono convocati non si lasciano toccare dalla parola dell’apostolo Paolo a Roma. Non hanno bisogno del Vangelo. Non hanno bisogno di conversione. La vita continua anche senza credere che si sia realizzata la speranza di Israele: «Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, perché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena».

La missione è esposta alla minaccia del fallimento. Non si può essere troppo sorpresi del fallimento. È doloroso, è scoraggiante, ma non è sorprendente. «Purtroppo si nota la scarsa partecipazione delle fasce più giovani» (Relazione del Consiglio Pastorale, 2); la cura per le famiglie dei bambini 0-6 anni si è rivelata impraticabile: «non si era riusciti a realizzare nulla per mancanza di persone disponibili a prendersi in carico la cura di questo obiettivo» (ibidem, 4). Di fronte al fallimento della missione, di fronte alla costatazione che “se ne vanno”, che cosa siamo chiamati a fare?

 

4. «La testimonianza vera»

Gesù invita ad accogliere la sua testimonianza. Circondato dallo scetticismo e dal rifiuto polemico degli scribi e dei farisei, Gesù continua a rivelare il mistero di Dio Padre e a proporsi come luce: «Chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Chi segue Gesù diventa luce, condivide la speranza, rivela che la vita non è destinata alle tenebre, ma è abitata dalla luce che è Gesù. Non abbiamo altro che questo: seguire Gesù.

La missione della Chiesa segue sempre questa parola che viene dal Signore:
– siamo debitori del Vangelo a tutti;
– siamo consapevoli della possibilità del fallimento, del rifiuto;
– siamo chiamati a seguire ancora, sempre, Gesù luce del mondo.