La parabola imbarazzante del Vangelo provoca a pensare e suggerisce che i figli della luce dovrebbero imparare a essere un po’ più furbi. L’astuzia dei figli della luce non potrà essere come quella dei figli delle tenebre, che sono astuti per imbrogliare, farsi amici distribuendo generosamente i soldi degli altri, così come l’amministratore di cui parla la parabola. Come si pratica la scaltrezza cristiana?
1. Invece dell’autocommiserazione l’intraprendenza
Una soluzione si può trovare. Se ti trovi in una situazione problematica, non stare a piangerti addosso. Impara dai figli delle tenebre a cercare come far servire in bene anche quello che va male. I figli della luce sono quelli della speranza invincibile. Perciò non stanno a piangersi addosso, non sono inclini al lamento ed all’autocommiserazione.
A che può servire lamentarsi, se le cose non vanno bene? La pratica del lamento, del malumore, della nostalgia per i tempi andati e perciò irripetibili, sono seminagione di tristezza e talvolta la comunità cristiana è terreno favorevole a ricevere questi semi di scontento.
Scaltri sono quei figli della luce che si mettono all’opera e cercano la via per risolvere i problemi e guardare avanti invece che indietro: hanno fiducia in Dio e perciò hanno anche fiducia in sé stessi e si mettono all’opera.
2. Invece dell’immobilismo l’incamminarsi verso il futuro
I bei tempi andati, quando le situazioni erano diverse, non si possono più replicare. Restare immobili o solo ostinati nell’attaccamento a quello che si faceva una volta probabilmente non sarà un rimedio. Ci sono aziende che diventano voragini di debiti perché continuano a lavorare per un prodotto che non ha più mercato.
Scaltri sono quei figli della luce che si incamminano verso il futuro con la fierezza di una missione da compiere. Ecco come vedono il futuro i figli della luce: come il tempo della missione. La missione è sempre quella di annunciare la salvezza che è donata nella Pasqua di Gesù. Ma come si può annunciare il Vangelo nella situazione attuale, con meno preti, con una partecipazione scarsa alla Messa, con un contesto sociale complicato da molti problemi delle famiglie, delle diverse fasce di età, delle situazioni economiche e delle tragedie che affliggono tanti paesi della terra? Come sarà la Chiesa del futuro, quella che siamo chiamati a costruire nella docilità allo Spirito Santo?
Scaltri sono quei figli della luce che rendono desiderabile essere cristiani: perché sono cristiani contenti della gioia di Gesù, perché sono cristiani uniti per opera di Spirito Santo, perché sono cristiani che mettono mano all’impresa di aggiustare il mondo, secondo le loro competente e in modo praticabile nel loro contesto. Avrà futuro un’impresa che “produce” speranza, gioia, fraternità. A questo si dedica l’imprenditore scaltro.
3. Invece della disperazione la speranza
Si può anche scegliere di essere disperati. Forse è la scelta più diffusa nella mentalità contemporanea. Essere disperati, cioè pensare che ogni giorno è un passo avanti verso il nulla e la morte. Essere disperati, cioè convincersi che le cose rotte non si possono aggiustare: i rapporti in casa, l difficoltà degli adolescenti, i rapporti tra i popoli in guerra. Essere disperati e dichiarare ingenua la speranza.
Scaltri sono quei figli della luce che scoprono la speranza della vita eterna e se ne rallegrano, come quel tale che scopre un tesoro in quel campo che sembrava inutile. Sono più furbi quelli che credono nella vita eterna e considerano ogni giorno un passo per avanti per entrare sempre di più nella vita eterna, quella che vince anche la morte.
L’elogio della scaltrezza cristiana è quindi l’elogio dell’intraprendenza, della missione, della speranza.

