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Come è il regno di Dio che è in mezzo a noi

Memoria di san Tommaso d’Aquino. Conclusione del restauro della Chiesa Parrocchiale (Capriano di Briosco – Parrocchia Santo Stefano, 28 gennaio 2025)

28 Gennaio 2025

1. C’è il discepolo scoraggiato

Le cose vanno male e si prevede che domani andranno peggio. Il numero dei fedeli si riduce. Adolescenti e giovani non hanno interesse per quello che proponiamo. Tiriamo avanti con i denti, per forza di volontà, le nostre belle tradizioni: vengono in tanti a pranzi e spettacoli, ma quando c’è da lavorare, preparare, organizzare siamo sempre meno, siamo sempre più vecchi. Il paese non è più quello di una volta, le famiglie non sono più come una volta, i preti non sono come quelli di una volta

Le nostre proposte, le nostre feste, le nostre iniziative hanno sempre segnato il calendario del paese: adesso ci sono molte altre cose che sembrano più attraenti e la gente, se può, va a sciare, va al mare, anche il giorno della festa patronale.

 

2. C’è il discepolo arrabbiato

 Ecco, noi ci impegniamo e, invece di incoraggiarci, continuano a metterci i bastoni tra le ruote. Facciamo una proposta e ci sentiamo dire: no, non va bene, bisogna tenere presente questo e quello, non abbiamo tempo, non abbiamo spazio, non abbiamo l’autorizzazione. Insomma volete che la comunità viva o che muoia?

Rivolgiamo i nostri inviti e in gran parte cadono nel vuoto.

È colpa dei genitori che non si interessano di quello che può educare i loro figli. È colpa del prete che non ha dato sufficiente comunicazione e non ha incoraggiato la cosa. È colpa delle altre associazioni che organizzano in contemporanea tutt’altro, dalla partita alla scuola di sci alla visita turistica. È colpa dei Social che riempiono la testa di stupidate e tengono legati al cellulare gli adolescenti e tutti, come schiavi.

 

3. C’è il discepolo ingenuo

Le cose non vanno poi così male. In fondo la gente è buona. Vengono di meno di prima, ma è sempre un bel numero. Chi altri in paese raduna tanta gente come la nostra comunità? In realtà le nostre iniziative sono apprezzate. Anche il Comune, la Regione, il Governo, l’Europa si sono accorti di come siano importanti i nostri oratori e le nostre iniziative e fanno dei bandi apporta per sostenerci.

Sì, la vita familiare è molto cambiata, eppure tante famiglie si fanno vive, chiedono il Battesimo, la Prima Comunione, la Cresima.

I ragazzi e le ragazze che vogliono impegnarsi e anche diventare preti o suore sono pochi, ma in realtà sono bravi, si entusiasmano per alcune iniziative. In realtà siamo ancora una comunità viva e propositiva: in giro c’è di molto peggio…

 

4. «Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse:»

Il Regno di Dio è come un seme che germoglia, cresce e produce molto frutto e lo stesso contadino non può decidere i tempi e i modi del raccolto.

Calmati tu che sei arrabbiato, fatti coraggio tu che sei scoraggiato, guarda con realismo tu che sei ingenuo: il regno di Dio non si può valutare con i tuoi criteri, non bastano le tue statistiche e i tuoi calcoli per interpretare l’opera che Dio sta compiendo per la salvezza del mondo.

Quello che è chiesto ai discepoli è di avere fiducia nell’opera dello Spirito: dovreste fare meno calcoli e più atti di fiducia, esercizi di ascolto della mia parola e cercare insieme che cosa lo Spirito stia dicendo alla Santa Chiesa di Dio.

Quello che è chiesto ai discepoli non è di valutare i risultati e di rimpiangere i tempi andati; quello che è chiesto ai discepoli non è di dare colpa a questo e a quello; quello che è chiesto ai discepoli non è di accontentarsi e di dire che tutto va bene. Piuttosto dovreste aver ogni cura del campo, cioè aver cura di essere una comunità che fa bene il bene che può fare e che si domanda se quello che sta facendo è secondo il mandato che vi ho dato.

Per questo con impegno generoso e non senza sacrifici la comunità ha provveduto al restauro della Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano, perché la comunità possa radunarsi in preghiera e cantare la grandezza del Signore: la comunità non si è scoraggiata di fronte alle ingenuità, non si è arrabbiata per le difficoltà e le spese da sostenere, non è stata ingenua immaginando che i lavori si facessero da soli; piuttosto ha avuto cura di preparare una casa in cui il seme possa germogliare e crescere e portare molto frutto.

«Il Signore Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: il regno di Dio è il più piccolo tra tutti i semi, ma germoglia e cresce diventa più grande di tutte le piante dell’orto». Cioè, non dovreste preoccuparvi tanto delle dimensioni delle strutture e della quantità delle iniziative, ma piuttosto di quanto siano significative e di quanto siano promettenti. Non preoccupatevi della quantità del sale, ma piuttosto preoccupatevi che il sale non perda il suo sapore.

Il regno di Dio si serve dei santi più che dei numeri, il regno di Dio si serve dell’attrattiva della gioia piuttosto che del rigore della legge. Il regno di Dio si manifesta nella carità che unisce i discepoli, piuttosto che nella frenesia che moltiplica le iniziative.

Per questo è stato compiuto il restauro della Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano: perché il seme più piccolo, il pizzico di sale, il po’ di lievito sia qui, tra le case, e continui ad accogliere tutti quelli che cercano una luce per sperare, una gioia per vivere, una forza per amare.